Il caso di Sara Pedri, la ginecologa trentunenne di Forlì, in servizio all’ospedale di Trento, scomparsa il 4 marzo scorso, potrebbe arrivare a una svolta.
Mentre è atteso per martedì l’arrivo degli ispettori del Ministero, dopo le accuse delle colleghe, della dottoressa romagnola che denunciano le «pesanti» condizioni lavorative nel reparto della struttura sanitario.
Dalle ricerche dei carabinieri e dei vigili del fuoco, nelle acque del lago di Santa Giustina, emergono i primi risultati.
A fine marzo, infatti, i cani molecolari specializzati nella ricerca di resti umani e tracce ematiche, avevano fiutato qualcosa in un’area del lago.
Ma non è escluso, anzi è probabile, che sul fondale ci siano i corpi di persone che hanno deciso di togliersi la vita e di cui si attende l’affioramento da mesi oppure da anni.
A indirizzare le ricerche verso il lago di Santa Giustina era stato il ritrovamento dell’auto della giovane dottoressa, che a metà novembre si era trasferita a Cles per lavoro.
Però nei mesi successivi sarebbe stata vittima di mobbing, nel reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara di Trento.
La macchina era stata avvistata il giorno stesso della sua scomparsa nel parcheggio di un vecchio albergo.
Era parcheggiata in fondo al piazzale.
Sopra la forra del torrente Noce, in un punto in cui echeggia il rumore del fiume. All’interno dell’auto sono stati ritrovati il portafogli e il cellulare della donna.
Tra le altre cose sono stati recuperati alcuni indumenti di Sara nel suo appartamento di Cles e sono stati fatti annusare ai cani molecolari.
Il loro fiuto ha portato fino all’imbocco della pista ciclabile della val di Sole, che si trova proprio all’inizio del ponte di Mostizzolo.
Più precisamente, i cani si sono fermati in prossimità di un dirupo alto una cinquantina di metri.
Circostanza che ha fatto pensare al gesto estremo. Anche per la storia (tragica) di quel posto.
Sul lago di Santa Giustina, a bordo dei gommoni dei vigili del fuoco, sono stati utilizzati due di questi cani, addestrati, appunto, a percepire tracce di fluidi corporei.
In un punto del lago hanno fiutato un cadavere. Potrebbe essere anche il corpo di un’altra persona scomparsa.
Lunedì intanto il primario di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara di Trento Saverio Tateo, è tornato in servizio dopo il periodo di ferie deciso all’indomani dell’avvio dei lavori della commissione di inchiesta interna.
Una presenza un po’ ingombrante, almeno secondo i legali cui si sono rivolte cinque ginecologhe , attualmente in servizio nel reparto che venerdì hanno scritto all’Ordine dei medici, all’Azienda sanitaria sottolineando l’incompatibilità ambientale di Tateo in corsia.
Notizia in aggiornamento.