Ucciso per un parcheggio, arrestato l’ultimo del branco che ammazzò Maurizio Cerrato

29 Luglio 2021 - 21:17

Ucciso per un parcheggio, arrestato l’ultimo del branco che ammazzò Maurizio Cerrato

È stato arrestato oggi, l’ultimo dei componenti del gruppo , che uccise Maurizio Cerrato.

Ammazzato a Torre Annunziata,
per essersi opposto all’occupazione abusiva di un parcheggio , e per aver difeso sua figlia.

Il delitto fu commesso, il 19 aprile scorso, in concorso con altre persone.

In manette Francesco Cirillo,
gravemente indiziato, del reato di omicidio volontario, preso dai militari della sezione operativa, della Compagnia dei carabinieri torresi.

I quali hanno eseguito stamattina, un’ordinanza di custodia cautelare,
in carcere, emessa dal Gip su richiesta della procura oplontina.

In una nota, del procuratore della Repubblica di Torre Annunziata ,Nunzio Fragliasso ,si parla di omertà ,
che ha reso difficili le indagini:

“Le indagini sono state rese oltremodo difficili, dal clima di diffusa omertà, che ha caratterizzato il contesto investigativo.

La procura ritiene che con l’arresto di oggi, possano ritenersi definitivamente identificate, ed assicurate alla giustizia, tutte le persone che hanno partecipato all’omicidio di Maurizio Cerrato”.

L’autore materiale della coltellata, costata la vita a Cerrato, è stato Antonio Cirillo, reo confesso, padre di Francesco, l’uomo arrestato questa mattina.

Accertata anche l’estraneità ai fatti, di Antonio Di Venditto, scarcerato per sopravvenuta carenza , dei gravi indizi di colpevolezza.

Inizialmente l’uomo era stato riconosciuto, dalla figlia di Cerrato, come partecipe dell’omicidio.

L’analisi dei filmati della videosorveglianza del parcheggio,
teatro dell’omicidio.

Hanno restituito le immagini relative, ai momenti immediatamente precedenti e successivi all’omicidio.

Maurizio Cerrato, 61 anni, lavorava come custode al Parco archeologico di Pompei.

Fu ucciso a Torre Annunziata, 41 mila abitanti nell’hinterland di Napoli, dove abitava.

Secondo gli inquirenti, erano quattro le persone, che hanno prima ingiuriato e poi aggredito l’uomo, che stava cambiando la ruota squarciata, alla vettura della figlia.

La ragazza, 21 anni, a loro giudizio aveva ‘occupato’ un posto ‘riservato’.

In quella strada a uno di loro, e per questo segnalato, dalla sedia collocata, accanto al bordo del marciapiede.

Cerrato fu colpito alla testa,
con un compressore portatile per gonfiare le gomme, e poi accoltellato
al petto.

Morì poco dopo l’arrivo, all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.

La ricostruzione dell’accaduto,
fu fatta anche, sulla base del racconto di Maria Adriana.

La procura accuso’, quattro persone, Giorgio e Domenico Scaramella, Antonio Cirillo, Antonio Venditti.

Due fratelli di 51 e 42 anni e due loro cugini di 33 e 26 , inferociti perché
Adriana , si era permessa di spostare
la sedia , che avevano messo davanti al marciapiede ,per riservarsi il posto auto a due passi da casa.

La ragazza l’ha tolse e parcheggiò.
Prima la insultarono, e poi le squarciarono una ruota.

Infine le ammazzarono il padre, che era intervenuto non certo, per fare a botte, ma soltanto per cambiare la ruota bucata.