Ucciso a colpi di pistola, a 19 anni ,
a Secondigliano nel cuore della notte.
La vittima è Luigi Giuseppe Fiorillo, detto “‘o bit”, caduto sotto una pioggia di proiettili.
Almeno 10 i colpi ,sparati con una calibro 7,65, ma secondo le prime ricostruzioni ,sarebbe stato raggiunto probabilmente solo da 6.
L’agguato in via dell’Arco.
Il suo corpo è stato trovato a terra senza vita, all’esterno di un circolo ricreativo.
Immediatamente è scattata l’indagine della Polizia di Stato , indagini affidate alla Squadra Mobile ,
alla quale è arrivata la segnalazione, che ha avviato gli accertamenti ,
per fare chiarezza sulla dinamica di quanto accaduto.
La salma ,è stata portata ,
all’istituto di Medicina legale ,
del Secondo Policlinico di Napoli e posta sotto sequestro.
Fiorillo, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe originario ,
di via Duca degli Abruzzi, e avrebbe anche dei precedenti, secondo la Polizia.
L’agguato mortale ,si è consumato ,
poco prima della mezzanotte, a pochi passi da un circolo ricreativo ,
di via Cupa Vicinale dell’Arco, nel quartiere nord di Napoli,
roccaforte dei Di Lauro.
Ancora da chiarire la dinamica ,
di quanto accaduto.
Dalle prime ricostruzioni, sembra che Fiorillo ,fosse in compagnia ,
anche di altre persone, quando è stato sorpreso dai killer.
Quando sul posto ,sono arrivate, le forze dell’ordine, però, non hanno trovato nessuno.
Non è escluso che i sicari ,
una o più persone ,possano aver sparato, da uno scooter, per poi dileguarsi velocemente.
I colpi sarebbero stati sparati ,
da una pistola semiautomatica,
calibro 7,65.
Sui motivi dell’agguato non si esclude alcuna pista.
Solo pochi giorni fa ,a Napoli un altro raid omicida ai danni di un giovanissimo.
A perdere la vita, in quel caso,
Carmine D’Onofrio, ucciso a 23 anni ,
in un agguato nella notte a Ponticelli, nella zona orientale, davanti agli occhi della compagna incinta.
Il ragazzo non risultava avere collegamenti con la malavita organizzata.
Tra le ipotesi, quella di una vendetta traversale: il giovane è figlio illegittimo, del fratello ,
di Antonio De Luca Bossa, alias Tonino ‘o sicco, considerato a capo del clan in guerra coi De Micco.
L’agguato è avvenuto a pochi passi
dal centro giovanile Larsec ,
di Secondigliano.
Uno degli animatori del centro,
Vincenzo Strino: “Stanotte a Secondigliano è stato ammazzato ,
un ragazzo di 19 anni ,
fuori ad un circoletto, a 50 metri di distanza dal Larsec.
Per questo e perché ,
ho vissuto per 35 anni in quella zona, mi permetto di condividere un ragionamento che da tempo mi perseguita.
A Miano si spara ininterrottamente da anni.
A San Pietro a Patierno c’è un agguato ogni due mesi. A Secondigliano questo.
Insomma, nella Settima municipalità è vero che non si respira il clima della faida degli anni 2000, ma questi morti a cadenza ciclica sono un dato che sembra non fregare a nessuno”.