Ci sarebbe l’ombra del satanismo dietro il delitto avvenuto martedì sera, 26 luglio, in centro a Brunico.
Oskar Kozlowski, 21enne di origini polacche , residente da anni in val Pusteria, ha accoltellato Maxim Zanella, 30 anni, figlio del presidente provinciale del Cai.
Nell’appartamento della vittima i carabinieri hanno trovato un teschio,
e alcune ossa.
L’assassino ,invece era piuttosto noto in ambienti satanisti, e sfoggiava anche un tatuaggio con il numero 666.
Nella sua pagina Facebook, spuntano immagini di Lucifero, pentacoli, scheletri con la tiara da vescovo,
e facce di caproni malefici.
Sul gomito destro, Kozlowski si era anche fatto tatuare il numero 666, simbolo di Satana.
Ed immagini riconducibili a sette sataniche, sarebbero state trovate
anche a casa dell’assassino, che da poco era andato a vivere da solo.
Ma i due frequentavano anche altri ambienti.
Gli inquirenti , non escludono che il delitto possa essere il tragico epilogo di un litigio , dovuto a ragioni di denaro, forse una serata a base di alcol e droga.
Kozlowski ,era stato infatti più volte segnalato per vicende di droga , e in varie occasioni , si era mostrato aggressivo.
Come violente sono le immagini che posta sui social.
Riferimenti alla mafia, al bushido,
foto con il pugno di ferro.
E poi l’ossessione satanica che inquieta.
Il giovane si è presentato nella notte al pronto soccorso, coperto di sangue,
e ai medici ha detto, di essersi ferito uccidendo il suo vicino di casa.
Zanella è stato trovato in casa, in un lago di sangue, con numerose ferite di arma da taglio.
I motivi che possono aver portato al delitto non sono ancora noti, ma i riferimenti al satanismo, fanno pensare che potrebbe trattarsi , di un rito sanguinario.
Per il momento Kozlowski, non è stato in grado di fornire spiegazioni sul movente, ma ha detto di aver buttato il coltello nelle acque della Rienza.
I sommozzatori dei vigili del fuoco, stanno ancora cercando l’arma nelle gelide acque ,del torrente che attraversa Brunico.
Nelle prossime ore Kozlowski,
sarà interrogato dalla pm Sara Rielli titolare dell’indagine.
Zanella, che lavorava come bagnino nella piscina di un centro con saune a Brunico, viene descritto, come un ragazzo tranquillo e lavoratore.
«In passato aveva fatto qualche fesseria ma nulla di grave, un semplice oltraggio.
Non credo avesse una doppia vita» racconta il padre, Carlo Zanella
che lo aveva sentito pochi minuti ,
prima che venisse accoltellato.
«Come ogni sera ci aveva dato la buona notte» aggiunge.
«Ci mancherai» hanno scritto i colleghi sulla pagina facebook del Cron4, la piscina in cui Maxim lavorava.
Scossi i vicini di casa, che al mattino si sono trovati ,di fronte a una scena surreale, e il sindaco di Brunico, Roland Griessmair, dichiara:
«Questo delitto colpisce l’intera città.
Brunico è una realtà piccola e tranquilla ,ed è chiaro che fatti del genere turbino un po’ tutti noi».