Studente di 11 anni accoltella bidello a scuola: l’arma portata da casa

17 Gennaio 2022 - 21:21

Studente di 11 anni accoltella bidello a scuola: l’arma portata da casa

Ha afferrato il coltello che aveva in tasca e lo ha colpito alle spalle.

Così un bambino di 11 anni, 
studente dell’istituto Capograssi di Sulmona ,dove frequenta la prima media, ha accoltellato un bidello ,che è stato poi soccorso ed è ora ricoverato in ospedale.

Savino Monterisi, questo il nome
del collaboratore scolastico,
che ha iniziato a lavorare nella scuola poco più di un mese fa, sta bene.

Soccorso dal personale medico,
è stato accompagnato al pronto soccorso del Santissima Annunziata .

Dove è stato medicato con un punto di sutura alla schiena ,e gli sono state diagnosticate lesioni guaribili
in 7 giorni.

Un gesto violento e inaspettato
che ha lasciato tutti piuttosto sconvolti.

“Stavo accompagnando il ragazzo in palestra ,perché mi ha detto
che doveva riprendere la giacca della professoressa ,il racconto di Monterisi.

Quando mi sono sentito pungere su un fianco.
Subito dopo ho notato la maglia sporca di sangue e ho realizzato di essere stato accoltellato.

Non riesco a spiegarmi il perché di questo gesto”.

Il bambino è stato immediatamente interrogato dalla ,polizia intervenuta
a scuola: sembra che avesse portato l’arma, un coltello da cucina, da casa.

Non sono chiari i motivi del suo gesto, stando a quanto raccontato da insegnanti, aveva un buon andamento scolastico ,e vive in un contesto familiare apparentemente sereno.

“Un ragazzo normale, socievole, che non ha mai dato problemi, né mostrato segni di disagio , spiega la preside
delle Capograssi, Domenica Pagano ,
non riusciamo a spiegarci come sia successo.

L’episodio ci ha colti del tutto di sorpresa”.

“Quello che è successo oggi ,
è una sconfitta per tutti,
ha scritto Monterisi in un post Facebook.

Per tutte le volte che abbiamo rinunciato a spendere una parola o a compiere un gesto per costruire un mondo migliore, libero anche dalla violenza.

Davanti a fatti inspiegabili come questo, mi sento solo di credere ,
che dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare tanto, tanto e ancora tanto con le nuove generazioni, perché è di noi che hanno bisogno, come noi ne abbiamo di loro”.

Le indagini sono in corso,
coordinate dalla procura della Repubblica del tribunale per i minorenni dell’Aquila.

Sono stati anche attivati gli interventi, a tutela del minore, per valutare e affrontare le ragioni del disagio.