Roberta Ragusa, il corpo “molto più vicino di quanto si possa immaginare”: spunta un’altra pista

18 Agosto 2021 - 16:25

Roberta Ragusa, il corpo “molto più vicino di quanto si possa immaginare”: spunta un’altra pista

Il corpo di ,Roberta Ragusa,
potrebbe trovarsi ,in un magazzino,
di proprietà di ,Antonio Logli.

Solo una supposizione, nulla di concreto.
Fatto sta che il locale, a cui ci riferiamo ,venne perlustrato parzialmente ,in data 21 febbraio 2013.

All’epoca ,i carabinieri scrissero ,
che ,la presenza del cadavere ,
della donna ,non poteva essere escluso con certezza.

Roberta scomparve la notte del 14 gennaio 2012 ,da San Giuliano Terme,
in provincia di Pisa.

Di lei non si è più saputo nulla.
Al suo tempo, i militari del reparto indagini tecniche, del Raggruppamento operativo speciale ,(Ros) ,scrissero all’interno della loro relazione, riguardante l’attività di ricerca di Ragusa:

“A causa della presenza,
di notevole materiale ,di vario genere ,
e macchinari pesanti ,stipati all’interno del magazzino.
La ricerca strumentale ,è stata eseguita, solo sulle parti ,
di pavimento sgombro”.

Un anno, dopo la scomparsa di Roberta Ragusa, i carabinieri del Ros, eseguirono una perlustrazione all’interno ,della proprietà ,in cui,
la donna abitava con i suoi due figli e con il marito Antonio Logli.

All’epoca, i militari si presentarono presso la società di Antonio ,
per eseguire alcune operazioni ,presso l’abitazione, la scuola guida di Logli (di cui Roberta era socia) ,
e il magazzino ,accanto alla casa dell’uomo e della sua famiglia.

All’epoca, il marito di Roberta era solamente indagato per omicidio.

Gli inquirenti, tuttavia, sospettavano che Antonio ,potesse aver seppellito ,
il corpo della donna ,
sotto uno di quei tre luoghi.

Tuttavia, una volta entrati nel magazzino, i carabinieri si ritrovarono all’interno, di un ambiente occupato,
da numerosi oggetti e ingombri di ogni tipo.

Una serie di attrezzi, scatole e macchinari presenti sul pavimento.

La situazione non consentì ,dunque ,
ai militari di perlustrare ,
totalmente la pavimentazione, a causa dei troppi intralci.

Il caso Ragusa ,è stato chiuso definitivamente, con la condanna ,
a venti anni ,di carcere per Antonio Logli ,per i reati di omicidio ,
e occultamento di cadavere.

Nonostante le ricerche perpetrate nel corso degli anni, il corpo di Roberta non è mai stato ritrovato.

Infatti, al giorno d’oggi, i familiari della donna, non hanno ancora ,
una tomba su cui andare, a pregare o porgere un fiore.

Tutto finito dal punto di vista giudiziario ,e proprio ,
per questo motivo risulterebbe, difficile avanzare un’eventuale richiesta ,circa una nuova perlustrazione del magazzino.

Si è dunque raggiunta, al di là di ogni ragionevole dubbio, anche in assenza del corpo della donna, la prova che costei è stata uccisa”.

Riguardo l’assenza del cadavere,
Gentile ha precisato come ciò “non preclude la consumazione del reato di omicidio”.

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