Le regole per ottenere, il Reddito di cittadinanza, sono destinate a diventare più complicate.
Un passo inevitabile, soprattutto
dopo l’ultimo scontro ,in Consiglio
dei ministri.
Dove il dibattito si è riacceso,
sul rifinanziamento da 200 milioni, ottenuti da fondi non sfruttati ,
per i prepensionamenti dei lavoratori precoci, cioè quelli che hanno iniziato a lavorare a 15 anni, tra la Lega, con Italia dei valori e Forza Italia, contrarie ,al potenziamento finanziario e il Pd ed M5s.
Già la prossima settimana ,
il premier Mario Draghi ,ha in programma una serie di riunioni tecniche ,con le varie forze politiche di maggioranza.
Per rimettere mano al percorso con cui si accede al Reddito, che finora si è dimostrato ,più che permeabile ,
a truffe e palesi irregolarità.
Tra le diverse proposte già sul tavolo del governo, la linea in comune ,
è quella di rendere più stringenti,
le clausole ostative che finora ,
già impedirebbero l’accesso al Reddito di cittadinanza.
Per esempio le condanne e l’assenza della residenza in Italia, che deve essere continuativa da almeno due anni.
La stretta
A fronte ,dei continui casi emersi
fino a pochi giorni fa, con percettori del sussidio, che risultavano proprietari di auto di grossa cilindrata o proprietari di conti correnti milionari, il nodo dei controlli ha dimostrato, tutta
la sua inadeguatezza.
Oggi le verifiche toccano all’Inps,
che non può far altro che controllare ,
a campione, dopo che viene presentata l’autocertificazione.
L’idea è di scoraggiare ,innanzitutto chi cerca di accedere al sussidio,
come alternativa stabile a un posto di lavoro.
Idea che difficilmente ,
potrà passare nell’immediato dai centri per l’impiego, che fino a oggi hanno funzionato a fatica.
Emerge invece, l’ipotesi che l’assegno possa calare ,man mano che passi
il tempo, durante il quale dovrebbero però arrivare al percettore del sussidio una serie di offerte di lavoro.