Ragazza posseduta in chiesa, esorcismo tra fedeli spaventati e polizia

8 Dicembre 2021 - 17:53

Ragazza posseduta in chiesa, esorcismo tra fedeli spaventati e polizia

Giornata ad alta tensione al Santuario di Monte Berico di Vicenza,
dove i frati sono stati costretti a chiudere la penitenzieria, per un esorcismo.

E’ successo domenica scorsa ma la notizia è trapelata solo ieri.

Una ragazza di 26 anni, che abita tra le province di Vicenza e Verona,
si è presentata insieme ai genitori
e al fratello per la confessione ma, appena entrata in chiesa, ha cominciato a gridare e bestiemmiare.

‘Era incontenibile’, raccontano i testimoni.
Una crisi terminata solo in sera inoltrata.

Sul posto sono intervenuti anche polizia e ambulanza.

Era stata portata al santuario dai famigliari, terrorizzati dal suo stato di disagio, e qui ha iniziato a urlare all’interno del confessionale, agitandosi, come un’ossessa
e aggredendo il frate confessore.

Le grida non sono passate inosservate ai numerosi fedeli ,che in quel momento assistevano alla cerimonia della messa.

«È stata una manifestazione nella quale è venuto fuori di tutto», commenta Carlo Maria Rossato, priore del santuario.

«Grida, urla che hanno spaventato molti fedeli, non è mai accaduto (a parte per il Covid), che abbiamo dovuto chiudere la penitenziaria».

L’episodio è stato confermato dalla polizia, chiamata a Monte Berico da alcuni fedeli usciti dalla chiesa.

Sul posto è arrivata anche un’ambulanza, ma in realtà né le forze dell’ordine e nemmeno gli operatori sanitari sono intervenuti fattivamente.

Il perché è lo stesso priore a spiegarlo:

«Dalle 11 del mattino ,alle 20 della sera è stato fatto quello che si può chiamare un esorcismo, anche se la preghiera di esorcismo è un percorso di fede più complesso, che può durare anche anni».

Durante quelle ore i frati, sotto la guida del frate esorcista di stanza al santuario, padre Giuseppe Bernardi, hanno compiuto il rito per liberare la giovane donna da quella che è stata riconosciuta come una “possessione diabolica”.

«Di solito il maligno scappa con un paio di Ave Maria, ma in certi casi si aggrappa alla persone e non molla», continua il priore, che aggiunge:

«Alla fine, tutti erano stremati e la ragazza è stata portata dal fratello in provincia di Verona».

Attualmente, come confermato anche dalla questura di Vicenza, si troverebbe in una casa di accoglienza.

Fonti attendibili ,riferiscono che sulla vicenda sia stato aperto un fascicolo da parte della Procura di Vicenza.

Inoltre, secondo voci circolate nelle ultime ore tra il Vicentino, e Roma di quanto accaduto a Monte Berico sarebbe stata data notizia, anche al segretario di Stato Vaticano ,lo schiavonense monsignor Pietro Parolin.

Il quale tra ieri e oggi sulla sua scrivania avrebbe ricevuto, nello specifico un’informativa riservata su quanto a accaduto nel santuario mariano.

Anche la diocesi della città palladiana sarebbe stata puntualmente messa al corrente dei fatti.