Marcell Jacobs da leggenda.
L’azzurro spara tutto nella finalissima e centra una prestazione incredibile: 9”80.
Che gli vale l’oro.
Secondo classificato Kerley (9”84), terzo De Grasse (9”89).
Quarto il sudafricano Akani Simbine (9″93), quinto l’altro americano Ronnie Baker (9″95), e sesto il cinese Su Bingtian (9″98).
Lo sprinter azzurro ha conquistato una straordinaria, magica e soprattutto storica medaglia d’oro, nei 100 metri, la gara regina dell’atletica leggera.
Jacobs in finale ha migliorato il primato europeo ,portandolo a 9″80,
dopo aver corso, 9″84 in semifinale.
Mai nessun italiano , in 125 anni
di Olimpiadi ,aveva neanche partecipato alla finale dei 100.
“Era il mio sogno da bambino: ho corso più che potevo.
Dedico questa vittoria a mio nonno , che mi ha sempre spronato e a tutta la mia famiglia.
Non vedo l’ora di sentire domani l’inno di Mameli”, queste le prime parole ai microfoni della Rai di Marcell Jacobs.
Marcell Jacobs è il primo italiano qualificato per la finale olimpica dei 100 metri.
A Tokyo 2020, l’azzurro 26enne , nato al El Paso (Texas) nel 1994 , ha conquistato una storica medaglia.
Ma chi è la nuova stella dell’atletica italiana?
Il velocista, padre di 3 figli,
è nato negli Stati Uniti.
La mamma di Jacobs, sposata con un texano, è tornata in Italia ,
quando lo sprinter, era ancora bambino.
Da ragazzo, come si legge nella scheda sul sito della federatletica, Jacobs ha praticato prima il basket, seguendo le orme paterne, e il calcio.
Poi a 10 anni, si è lasciato tentare dallo sprint, e ha cominciato a frequentare la pista di Desenzano del Garda , con il tecnico Gianni Lombardi, storico organizzatore del meeting Multistars.
Per mettere a frutto le sue doti di velocità, a partire dal 2011 ,
ha provato il lungo e nel 2013, prima di soffrire per un infortunio al piede, ha migliorato (7.75) , un record juniores indoor ,che resisteva dal 1976.
Ha superato gli otto metri con 8.03 in qualificazione ,agli Assoluti in sala del 2015, a Padova.
A settembre di quell’anno, è passato sotto la guida dell’ex iridato indoor del triplo Paolo Camossi, andando ad allenarsi a Gorizia.
Nel 2016 ai tricolori promesse di Bressanone ha realizzato, il salto più lungo di sempre per un italiano, con 8.48 ventoso (+2.8), mentre nel 2017 si è inserito al terzo posto, nelle liste nazionali all time ,al coperto con 8.07.
Dopo un problema al ginocchio, è tornato nel 2018 come sprinter con 10.08.
Dall’autunno 2018 si è trasferito a Roma ed è arrivata la svolta della carriera.
Nel 2019, è rientrato dopo due anni in gara nel lungo, (8.05 indoor) ed è sceso a 10.03 sui 100 metri, terzo azzurro di ogni epoca, prima di siglare ai Mondiali di Doha ,il record italiano con la staffetta 4×100 (38”11).
Nel 2021, l’esplosione definitiva.
Si è migliorato più volte nei 60 indoor, fino al trionfo europeo ,e poi a maggio ha messo le mani sul record italiano con 9”95 a Savona, diventando il secondo italiano di sempre , sotto i 10 secondi prima degli exploit di Tokyo.