È stata la mano di Dio ,
di Paolo Sorrentino è il film scelto ,
per rappresentare l’Italia ,
nella selezione per il miglior film internazionale agli Oscar 2022.
A deciderlo, la commissione di selezione istituita presso l’Anica su richiesta dell’Academy, riunita oggi 26 ottobre 2021.
Il film di Sorrentino è stato scelto, tra le 18 pellicole ,di cui era stata proposta candidatura ,tra film distribuiti in Italia ,o in previsione di essere distribuiti tra il 1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021.
L’annuncio ufficiale di tutte le nomination sarà l’8 febbraio 2022 ,
e la cerimonia di consegna ,
degli Oscar si terrà a Los Angeles il 27 marzo.
È stata la mano di Dio,
è stato presentato in concorso ,
alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’argento , Gran premio della giuria e il premio Marcello Mastroianni, per i giovani emergenti, dal giovane Filippo Scotti ,alla sua prima esperienza cinematografica.
Sorrentino nel suo discorso,
al ritiro del premio a Venezia ,
è stato tradito da una forte commozione, ha ricordato gli anni sempre al fianco di Toni Servillo, molto criticati da qualcuno, e si è lasciato andare a un ringraziamento speciale:
Nel giorno del funerale ,
dei miei genitori, il preside ,
della mia scuola mandò, solo una rappresentanza di quattro compagni,
di classe e non tutta la classe e io ci rimasi malissimo, però questo non ha più importanza perché oggi è venuta tutta la classe, che siete voi.
Grazie.
“A me Maradona ha salvato la vita”.
Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il week end in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo.
Quella volta finalmente mi aveva ,
dato il permesso di partire: Empoli-Napoli.
Citofonò il portiere.
Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi.
Invece mi avvertì che era successo un incidente. In questi casi non ti dicono tutto subito.
Ti preparano, un poco alla volta.
Papà e mamma erano morti nel sonno.
Per colpa di una stufa.
Avvelenati dal monossido di carbonio.
Mia sorella più grande, Daniela, che già conviveva, venne eroicamente a vivere per un anno con me e mio fratello Marco.
Poi rimasi da solo, nella casa al Vomero.
Un tempo che ricordo come un limbo.
Ero quasi in stato confusionale”