Un giallo nel giallo quello della morte della 44enne imprenditrice agricola Maria Chindamo che, dopo una laurea in economia , e dopo il suicidio del marito, aveva deciso di lasciare lo studio commerciale , in cui lavorava per dedicarsi all’azienda di famiglia, quella messa su col marito.
La donna scompare dalle campagne di Limadi il 6 maggio 2016, esattamente un anno dopo che , Ferdinando Punturiero, non reggendo alla decisione di Maria di separarsi da lui, si spara un colpo di pistola, togliendosi la vita.
Ma il mistero della scomparsa della Chindamo si infittisce con le dichiarazioni del pentito, oggi collaboratore di giustizia, Antonio Cossidente che, avendo condiviso la cella per un periodo di tempo con Emanuele Mancuso, avrebbe appreso le modalità atroci con cui Maria sarebbe stata assassinata, uccisa e data in pasto ai maiali o maciullata da un trattore, perchè rifiutava di vendere il terreno ereditato dal marito, deceduto un anno prima, a Salvatore Ascone, indagato per omicidio.
Vincenzo Chindamo, il fratello ,rivela di aver appreso la notizia dalla tv e dai giornali , e che tutto questo è stato devastante per la famiglia, specie per la madre di Maria che, travolta dalla disperazione, urlando, ha scaraventato via i suoi occhiali.
Vincenzo, che si preoccupa di proteggere i figli della sorella, non ha potuto, in questo caso, evitare che vedessero e leggessero sui giornali quanto accaduto alla loro mamma.
Secondo lui, quanto detto dal pentito Cossidente potrebbe essere verosimile, mentre nutre perplessità verso Emanuele Mancuso, peraltro già sentito, chiedendosi cosa sta nascondendo o chi sta proteggendo.
Il fratello della Chindamo non crede al movente dell’uccisione così brutale della sorella , solo per il rifiuto della vendita di un terreno.
Piuttosto, è proiettato a credere più nella pista familiare, dato che, subito dopo il suicidio dell’ex cognato, alcuni famigliari hanno iniziato ad avercela con lei, ritenendola responsabile della morte di Nando per averlo lasciato.
Maria Chindamo, infatti, si era resa conto di non amarlo più e aveva intrapreso un’altra relazione.
La reazione dei familiari è stata manifesta, dice Vincenzo, già il giorno dopo la morte di Ferdinando.
Sui manifesti funebri dell’uomo, il nome della moglie non compariva.