Il mondo della cultura napoletana,
è in lutto ,per la morte ,
di Tullio Pironti, editore notissimo.
Nato nel 1937 , ha avuto ,
una vita avventurosa, e prima ,
di dedicarsi all’editoria, è stato ,
anche un pugile.
Iniziò l’attività editoriale ,
nel 1972 ,con il libro-reportage
«La lunga notte dei Fedayn»,
scritto dal giornalista Domenico Carratelli.
Il libro narrava ,la strage ,
di atleti israeliani ,da parte ,
di sequestratori palestinesi,
durante i Giochi olimpici di Monaco ,
di Baviera.
Pironti ,discendeva da una antica famiglia di librai, un suo antenato
fu perseguitato dai borbone.
Si chiamava Michele Pironti (1814-1885), magistrato, imprigionato insieme a Luigi Settembrini, Carlo Poerio e altri patrioti.
Tullio Pironti ha proseguito l’attività del padre, e del nonno; da editore ha fatto conoscere in Italia ,
autori stranieri divenuti ,
poi famosi come Don DeLillo, Bret Easton Ellis, Raymond Carver, il Premio Nobel egiziano Nagib Mahfuz.
Particolare eco riscuotono tuttora ,
i libri-reportage di David Yallop,
John Cornwell, Philipp Willan, Leopold Ledl, Richard Hammer, sugli scandali nel Vaticano, e sulla morte ,
di Papa Luciani.
Fra gli autori italiani l’editore Pironti ,annovera ,Giuseppe Marrazzo, dal cui libro ,Il camorrista ,
sul boss della Nco Raffaele Cutolo ,
venne tratto un film di successo.
Piu di recente, Fernanda Pivano con Dopo Hemingway.
Fu Mimmo Carratelli a curare l’autobiografia di Tullio Pironti,
Libri e cazzotti ,nella quale
egli narra il percorso da scugnizzo di via Tribunali ,a pugile (50 incontri, convocato nella Nazionale italiana Pugilato, pesi Welter), e infine ,
libraio ed editore.