L’incubo durava da anni: il marito-padrone l’aveva ridotta in schiavitù.
Con calci, schiaffi e botte con bastoni, o altri oggetti contundenti per obbligare la moglie all’accattonaggio.
L’uomo, un 57enne, è stato arrestato della polizia per riduzione in schiavitù, violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni personali.
Dalle indagini emerge l’evidente degrado sociale ,in cui l’uomo costringeva a vivere moglie e figli, vittime di insulti e minacce, spesso anche di morte.
La donna era costretta a subire atti di violenza fisica e psichica, anche alla presenza dei figli minori , e persino quando era gravidanza.
Un’escalation di orrori e vessazioni, per obbligare la moglie ,a subire atti sessuali e a chiedere l’elemosina per le strade.
La vittima, sempre stando ai risultati investigativi, era stata segregata in casa dal marito, che le aveva anche portato via i documenti di identità.
Per il marito, che era sottoposto alla agli arresti domiciliari ,con il braccialetto elettronico per maltrattamenti in famiglia, si sono aperte le porte del carcere di Castelvetrano.
I casi di violenza nei confronti delle donne sono cresciuti durante la pandemia, facilitati anche dai lockdown e dalla convivenza forzata.
Le vittime che hanno contattato il 1522, hanno segnalato di avere subito più tipologie di violenze nel 62,1% dei casi (più in particolare, 2 nel 23,3% e 3 o più forme di violenza nel 38,8% di casi).