“Mio marito mi costringeva a mangiare cibo dalla spazzatura”. Denuncia schok di una donna di ,68 anni.

19 Maggio 2021 - 22:00

“Mio marito mi costringeva a mangiare cibo dalla spazzatura”. Denuncia schok di una donna di ,68 anni.

La denuncia di una donna di 68 anni ha lasciato tutti senza parole.
La donna ha spiegato che il marito la costringeva a mangiare cibo dalla spazzatura.

Il fatto è accaduto a Portici e la donna ha trovato il coraggio di denunciare dopo 43 anni.

Una donna di Portici è stata costretta dal marito a mangiare il cibo dalla spazzatura.

Ha trovato il coraggio di raccontare e denunciare quello che ha vissuto dopo ben 43 anni.

L’uomo la maltrattava e la umiliava continuamente, costringendola ad andare a raccogliere il cibo dalla spazzatura.

La sua vicenda finirà in parlamento, con la commissione di inchiesta sul femminicidio, presieduta da Valeria Valente, che acquisirà gli atti processuali.

Un racconto che lascia senza parole, che testimonia una violenza continua, sia fisica che psicologica.

Umiliazioni quotidiane, che la donna ha sopportato per molto, troppo, tempo.

“Ultimamente mi stavo facendo un po’ furba: me ne andavo fuori al balcone quando vedevo che cominciava.

Perlomeno fuori al balcone non usciva per picchiarmi… però urlava” ha raccontato la donna di 68 anni .

“Adesso sto bene. Vivo a Portici ospite di mia sorella e sono riuscita finalmente a ricevere la mia pensione di invalidità: sa, io vedo e sento poco.

Fino al 2019 era accreditata sul conto corrente comune da cui, però, prelevava solo lui” ha aggiunto la donna.

“Il suo carattere è sempre stato quello, ma con gli anni è peggiorato moltissimo: negli ultimi tempi ogni pretesto era buono per picchiarmi, per stringermi le mani alla gola.

Fuori casa si comportava da persona normale, infatti.

In casa no. So io che cosa ho dovuto sopportare.

Lui si è diplomato e ha avuto il suo primo incarico a Milano. Ci siamo sposati il 27 settembre del 1976 e io l’ho raggiunto.

Dopo qualche anno siamo ritornati in Campania e ci siamo stabiliti nel suo paese, lontano da Napoli e da Portici, in un’altra provincia” ha raccontato la donna, parlando degli anni di umiliazioni e violenze subite.