Miguel Bosé: “A dieci anni sono stato cucito vivo dentro la carcassa di un cervo. I miei genitori due mostri”

2 Marzo 2022 - 21:23

Miguel Bosé: “A dieci anni sono stato cucito vivo dentro la carcassa di un cervo. I miei genitori due mostri”

“Mi hanno cucito vivo dentro la carcassa di un cervo.
L’hanno svuotato dalle viscere,
poi mi hanno lasciato là dentro.

Sono svenuto: per la claustrofobia,
per la mancanza d’aria, per la brutalità del gesto”.

Con queste parole ,Miguel Bosé
racconta nel suo libro uno degli episodi più traumatici della sua vita.

Quando suo padre lo portò, a soli dieci anni, in una del Mozambico per sottoporlo a una sorta di “rito di passaggio” all’età adulta.

S’intitola, Il figlio di capitan Tuono
e uscirà in libreria in Italia il prossimo 8 marzo.

Ilvolume di memorie che raccoglie aneddoti e retroscena della prima parte della vita del cantante 65enne, icona degli anni ’80.

Sì, perché Miguel Bosé ,ha deciso di raccontare nel libro solo i fatti precedenti al suo esordio nel mondo della musica.

Ma non è tutto: da qui nascerà una serie tv, di cui sono già in corso le riprese per Paramount.

L’arco temporale sono i primi vent’anni di vita di Miguel Bosé, con un focus particolare sulla sua infanzia vissuta con il padre, il torero Luis Miguel Dominguín.

Maschio alfa ,di una dinastia di toreri e sex symbol della Spagna visto come “un dio in terra”; e la madre, Lucia Bosé, attrice e Miss Italia, musa del surrealismo e “donna più bella del mondo”.

Due “dei” ma anche “due mostri”
che gli hanno “reso l’infanzia un inferno”, come lui stesso scrive nel libro.

Gli episodi narrati sono quasi surreali, a partire proprio dai racconti sul padre, che si faceva chiamare “maestro” e aveva preso in mano l’educazione del figlio perché “sennò ci diventa frocio”.

Per essere alla sua altezza ,
avrei dovuto imparare a sparare col fucile, a fare l’amore e a fumare prima di 13 anni”.

Da qui l viaggio in Mozambico e il rituale del cervo, fatto per aumentare la sua “scarsa carica di testosterone”.