La mamma lo ha visto per un attimo in ospedale “intubato”. “La situazione è critica”.
Spera per il figlio e intanto lancia un appello: “Quando è successo , spiega , mia nuora ha invocato aiuto e nessuno è intervenuto dei presenti.
Adesso chiedo: chi ha visto parli, mio figlio sta lottando per la sua vita”.
Si cerca chi ha assistito, alle 2.10 di venerdì, a un massacro, a un pestaggio, che ha portato un 27enne livornese, nel reparto di Rianimazione e anestesia di Pisa: è in prognosi riservata con più traumi.
“Sono bestie , si sfoga la signora che teme, anche di rendere nota l’identità della sua famiglia, adesso .
Giovedì sera , mio figlio, dopo 14 ore di impegno per un’agenzia che lavora per il porto, ha detto alla sua fidanzata che è venuta a trovarlo dalla Sicilia, e sarebbe dovuta ripartire oggi, ‘perché non andiamo fuori a cena? Anche se sono stanco, andiamo a mangiare una pizza’.
E così hanno fatto”.
Erano appena usciti dal locale (sulla via litoranea, ) quando hanno incontrato un gruppetto di giovani, “erano dell’est Europa”, ha riferito la ragazza alla polizia.
“Non li conoscevano.
Uno le ha fatto un apprezzamento volgare. Lui gli ha risposto ‘ma sei scemo?, non vedi che ci sono io con lei?’.
E’ partito un pugno che lui è riuscito a schivare.
A quel punto mia nuora lo ha nascosto dietro di sé e ha detto ‘ma cosa volete?’.
Non ha fatto in tempo a girarsi che ha visto il fidanzato a terra, a 20 metri di distanza.
Non si sa che cosa gli abbiano fatto e come lo abbiano colpito, io penso lo abbiano afferrato in tre e lo abbiano preso a calci.
Non è riuscito a dire nulla lui, purtroppo”.
E’ buio, è tardi, “in strada c’erano altre persone che non sono intervenute. Lei ha chiesto aiuto. Alla fine ha chiamato la polizia. Era scioccata”.
Poi, a Marina, arriva l’ambulanza della Misericordia che porta il 27enne al Pronto soccorso di Pisa in codice rosso, appare subito grave.
Nelle prossime ore i medici decideranno se operarlo.
La descrizione dei quattro e le immagini delle telecamere, tutto è utile per rintracciarli.
Indaga la squadra mobile di Pisa.