Marco Vannini: Confermate le condanne dell’appello bis, la nuova sentenza della Cassazione.
La Suprema Corte ha rigettato i ricorsi dei membri della famiglia Ciontoli contro la sentenza d’appello bis.
Quello di Antonio contro la condanna a 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale.
La moglie e i figli contro quelle a 9 anni e 4 mesi per concorso anomalo in omicidio volontario.
Nel giorno del verdetto della Cassazione per l’omicidio di Marco Vannini, ucciso il 17 maggio 2015 da un colpo di pistola e dai soccorsi ritardati mentre era nella villetta della sua fidanzata Martina Ciontoli, la mamma della vittima Marina Conte parla ai microfoni di “Mattino Cinque”.
“Oggi l’ultima battaglia, la più importante: sono tesa.
Ci aspettiamo una sentenza che dia dignità e giustizia a Marco”, dichiara Marina.
Spero che oggi finisca questo calvario giudiziario ma non è detto – continua la mamma di Marco – per sei anni ho lottato per quello che oggi verrà discusso in tribunale, però tutto può succedere.
I Ciontoli hanno presentato un ricorso e potrebbe essere accettato”.
Per Marina Conte i responsabili della morte di sua figlio sono i componenti della famiglia Ciontoli. “Loro hanno sempre mentito e continuano a mentire – accusa Marina – loro parlano, ma senza dire la verità. Chi non dice la verità non può provare pentimento”, conclude la donna.
Ciontoli hanno sempre mentito, continuano a mentire e non si vogliono prendere le loro responsabilità”.
Lo affermano Marina Conte e Valerio Vannini, i genitori di Marco Vannini parlando fuori dalla Cassazione dove oggi si apre il processo per la morte del 19enne di Cerveteri, ucciso il 17 e il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano.
“Sono stati in silenzio sei anni e a ridosso della della Cassazione si mettono a parlare sui social – aggiungono- Forse sperano di incidere sulla decisione ma crediamo che i giudici ormai abbiano ben chiaro tutto quello che è successo, anche perché parlano le carte”.
Finalmente Marco ha avuto la giustizia .