“Stupra le donne ucraine, te lo permetto, ma non dirmi niente e non ti dimenticare delle protezioni”.
È questo uno stralcio della conversazione telefonica, durante la quale Olga Bykovskaya autorizzava suo marito Roman Bykovsky.
Soldato russo impegnato nella regione meridionale di Kherson, a violentare le donne ucraine.
All’inizio della scorsa settimana,
le forze di sicurezza di Kiev hanno rilasciato una clip audio in cui si sentono parlare in russo i due.
I quali, sarebbero stati rintracciati dal team investigativo formato dai giornalisti del servizio russo di Radio Free Europe/Radio Liberty e da Schemes, la squadra per le inchieste del servizio ucraino, che ne hanno confermato l’identità.
Ma facciamo un passo indietro.
La clip audio in questione è stata condivisa dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU) lo scorso 12 aprile.
Da una fonte interna, i giornalisti
che hanno collaborato a confermarne l’autenticità avrebbero ricevuto i numeri di telefono della coppia, gli stessi che avevano usato per registrarsi al social network VKontakte.
Da lì attraverso foto e post,
non è stato difficile ricostruire la vita dei due presunti protagonisti di questa storia orribile, talmente assurda da sembrare falsa prima di essere verificata anche da altre fonti.
Si tratterebbe di Roman Bykovsky, 27 anni e nato a Orel, in Russia, che ha prestato servizio nelle truppe della Guardia Nazionale prima di firmare un contratto con il 108esimo reggimento d’assalto aereo, con sede a Novorossiysk, che ha partecipato all’annessione della Crimea nel 2014.
Proprio nella Penisola si sarebbe trasferito nel 2018 insieme alla moglie Olga, anche lei originaria di Orel,
con la quale ha un figlio di 4 anni.
Proprio quest’ultima lo avrebbe autorizzato a violentare le donne ucraine.” Ok, amore, va bene, vai e stupra le ucraine.
Poi non raccontarmi niente, d’accordo”, avrebbe detto lei come si sente nella clip audio diffusa nei giorni scorsi. “Ma davvero posso?”, risponde Roman.
E lei ancora conferma: “Sì ma mi raccomando, usa il preservativo”.
Contattati entrambi telefonicamente
dai reporter che stavano analizzando il caso, Roman avrebbe negato di essere lui il protagonista dell’intercettazione ma secondo Radio Liberty ci sarebbe una corrispondenza tra la sua voce e quella della clip audio.
Olga invece ha cancellato il proprio profilo su VKontakte il 13 aprile ma ha confermato che il marito si trova a Sebastopoli, che è ferito ed è ricoverato in ospedale, ma non ha voluto rispondere ad altre domande e non ha più risposto al telefono.
Come ha scritto su Twitter il giornalista Mark Krutov, “questa conversazione potrebbe essere stata solo uno stupido scherzo, ma gli stupri di massa da parte dei soldati russi in Ucraina sono reali.
Ci sono molti rapporti orribili su di loro, inclusa la regione di Kherson, in parte occupata dalla Russia”.