Gli incendi ,che stanno assediando,
la Calabria non si fermano.
Ed ora c’è un altro morto:
un uomo di 77 anni, a Grotteria, in provincia di Reggio Calabria.
Ha perso la vita ,a causa,
delle ustioni ,mentre stava tentando ,
di fermare le fiamme ,che nel suo casolare ,stavano distruggendo,
il ricovero per animali.
Proprio la settimana scorsa,
in Calabria ,c’erano state ,
altre due vittime a causa di un rogo.
Erano morti un uomo e una donna in un uliveto.
Spiega il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà:
«Stiamo perdendo la nostra storia, sta bruciando la nostra identità.
Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare, sono minacciati anche i faggi secolari ,del Parco Nazionale dell’Aspromonte, patrimonio Unesco.
Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri abbiamo chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro.
Chiediamo a tutti i residenti di fare massima attenzione, di allontanarsi ,
se possibile dalle zone colpite ,
e di evitare ,di percorrere ,
le strade interne adiacenti alle zone incendiate».
In Aspromonte il santuario di Polsi,
nel comune di San Luca (Reggio Calabria), a causa dei roghi è «quasi isolato».
Lunghe colonne ,di auto ,
stanno tornando indietro, centinaia di pellegrini partiti ,ieri a piedi da Cinquefrondi (Reggio Calabria), stanno facendo la via del ritorno.
La forestale ha bloccato la strada.
In Sicilia, analoga emergenza:
un incendio sta minacciando le abitazioni a Pergusa ( Enna).
Il fuoco sta risalendo la montagna verso il sito archeologico di Cozzo matrice.
Incendi, emergenza mondiale
Ma quella degli incendi, è una emergenza ormai mondiale.
In Algeria decine di roghi stanno distruggendo la vegetazione.
Già 65 i morti, tra di loro 28 militari, dopo che il governo, ha schierato,
anche l’esercito ,per tentare ,
di domare l’avanzata degli incendi,
che stanno interessando vaste aree boschive.
il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ,ha proclamato tre giorni ,
di lutto nazionale ,per commemorare ,
le vittime.
A Tizi Ouzou, il distretto più grande della regione della Cabilia, il bilancio peggiore: le case sono andate in fiamme, e gli abitanti sono fuggiti.
Gli incendi divampati lunedì nella cittadina di Ath Yenni, intorno alle 14 hanno distrutto ,ogni cosa sul loro cammino.
Lasciando dietro di sé ,paesaggi di desolazione e villaggi in rovina e ancora fumanti.
Dopo diverse ore ,di eroica ma vana lotta contro gli incendi, i giovani di questo villaggio, uno dei più grandi della Cabilia, hanno finito per rassegnarsi.
Da lì è stato necessario organizzare,
in caso di emergenza, l’evacuazione di più di diecimila anime, racconta Madjid, ancora sotto choc.
I giovani, hanno bussato ,
a tutte le porte, chiedendo ai residenti di raccogliere, ciò che si poteva salvare e di lasciare con urgenza la zona.
Mentre Grecia e Turchia, ancora combattono con gli incendi, anche in Tunisia ,c’è un allarme, simile ,
con 150 roghi.
L’ondata di caldo ,che sta interessando il nord Africa ,e l’Europa ,rischia di peggiorare la situazione.
E anche l’Italia, dove il fuoco ha già colpito soprattutto in Sicilia, Calabria, Sardegna , e in Abruzzo,
c’è grande apprensione.