Tragedia a Biella ,dove il questore Gianni Triolo ,si è suicidato
nel suo ufficio. Aveva 60 anni.
Per togliersi la vita ,avrebbe usato
una pistola di ordinanza, ma al momento su quanto successo ,c’è il massimo riserbo.
A ritrovare il suo corpo senza vita sarebbe stata la signora delle pulizie.
Avrebbe anche lasciato un biglietto per spiegare le motivazioni del suo gesto, ma il contenuto, non è stato ancora diffuso.
Sconvolto il sindaco, Claudio Corradino: “Ho visto il questore ieri, al Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, non riesco a credere a ciò che è accaduto.
Ci siamo scambiati gli auguri,
era una persona piacevolissima,
con la quale abbiamo sempre collaborato, con profitto.
Anche da figlio di poliziotto
sono particolarmente toccato ,
da questa notizia tremenda”.
Triolo, classe 1961 ,e originario di Pescara, era arrivato nella città piemontese ,all’inizio del lockdown, precisamente il 24 febbraio 2020.
Laureato in giurisprudenza a Pisa,
in precedenza aveva lavorato molto in Liguria, a La Spezia.
Dapprima come Dirigente della Divisione Anticrimine, fino al febbraio 2012,
e poi come Vicario del Questore,
ruolo che aveva ricoperto anche a Pisa.
A La Spezia era rimasta la famiglia.
Non è il primo caso di suicidio che si verifica in seno alle forze armate.
Solo qualche settimana fa, a Torino,
un poliziotto della Digos ,
si è suicidato in Questura ,
dopo la fine del turno di lavoro.
A trovare il corpo sono stati i suoi colleghi.
Era il 28 novembre scorso: aveva 52 anni e 4 figli.
Come Triolo ha lasciato una lettera sulla scrivania per spiegare il gesto dietro il quale pare si nascondessero motivazioni personali.