Il piccolo Francesco annegato a due anni, la tata: “Parlavo al telefono, ma non ero al bar”

8 Luglio 2022 - 14:24

Il piccolo Francesco annegato a due anni, la tata: “Parlavo al telefono,  ma non ero al bar”

“Ero al telefono, ma non stavo al bar. Non mi sono mai mossa dall’ombrellone”.

Sarebbe stata questa la versione,
che la tata del piccolo Francesco Mangani, ha fornito agli investigatori durante il suo interrogatorio.

Alcuni testimoni l’avrebbero accusata: “Non poteva vedere il piccolo mentre affogava in mare, perché era al bar
e stava parlando al telefono”.

Parole che i carabinieri stanno cercando di verificare in tutti i modi.

La signora, che per il momento è indagata, ha qualche responsabilità nella morte di Francesco, due anni e mezzo appena?

Come ha fatto il bimbo ad allontanarsi dall’ombrellone e ad andare verso il mare senza che nessuno lo vedesse?

Indagato anche il bagnino dello stabilimento

Sotto indagine è anche il bagnino dello stabilimento Nuova Oasi di Santa Severa, litorale Nord di Roma.

“C’era parecchia gente in acqua
e stavo controllando altri bagnanti in situazioni che potevano potenzialmente essere più pericolose.

Non ho visto subito il bambino entrare in acqua”, avrebbe detto il ragazzo.

Quando è stato soccorso e portato a riva, purtroppo era già troppo tardi.

Nonostante i tentativi disperati di rianimazione, il piccolo Francesco è morto, e a nulla è servito il trasporto d’urgenza al pronto soccorso pediatrico, dell’ospedale Bambino Gesù di Palidoro.

Il racconto di un testimone

Un testimone ha raccontato,
tutta la scena:

“Lo stabilimento non era molto affollato, era martedì.

L’acqua era completamente torbida, non si vedeva nulla.

Abbiamo sentito delle urla all’improvviso, era la baby sitter
che gridava ‘Dove sta Francesco, dove sta Francesco?’.

Tutti ci siamo messi a cercarlo, guardando ovunque.

Il bambino era sott’acqua, ad un metro
e mezzo, due metri di profondità,
spiega .

A soccorrerlo è stato il proprietario dello stabilimento, che lo ha afferrato, tirato fuori dall’acqua e ha cercato di rianimarlo, praticandogli il massaggio cardiocircolatorio, purtroppo senza risultati”.