«I genitori di Samuele ,non sapevano nulla dei disturbi psichici ,
di Mariano Cannio».
A spiegarlo ,è stato il legale ,
della famiglia del bimbo di 4 anni.
Precipitato dal balcone ,al terzo piano della propria abitazione, dove era stato portato in braccio, dal 38enne ,
addetto alle pulizie, successivamente arrestato per omicidio.
«Nessun familiare del piccolo ,
era a conoscenza del fatto ,
che l’uomo fosse in cura ,
presso un centro di igiene mentale»
Chiarisce l’avvocato Domenico De Rosa, incaricato, dai coniugi Gargiulo ,
di seguirli soprattutto ,per aiutarli nel gestire ,i rapporti con i giornalisti, e il forte impatto mediatico, causato dalla vicenda.
Nonostante l’abisso di dolore in cui sono sprofondati, Giuseppe e Carmen ,
che tra poco più di un mese ,
avrebbero dato un fratellino a Samuele, hanno voluto precisare, che con Mariano Cannio, c’era un rapporto di fiducia.
«Non avevano mai neanche sospettato ,
che potesse avere disturbi psichici»
ha riferito De Rosa, sottolineando ,
che i genitori ,«non hanno nessuna responsabilità, neppure di carattere morale, circa l’accaduto».
«Non hanno lasciato il figlio ,
nelle mani di una persona,
che non sta bene, cosa che, a tutta la famiglia, non risultava affatto».
Ha insistito il legale, ricordando che Cannio, faceva le pulizia ,
presso le abitazioni di molti altri parenti della coppia.
«Faceva il suo lavoro ,con responsabilità e non ha mai sottratto, oggetti o denaro dalle abitazioni, al punto che gli venivano anche lasciate ,
le chiavi di casa, per recarsi a fare le pulizie» ,ha aggiunto il legale definendo ,i rapporti con il 38enne ,
come di estrema normalità.
«Non aveva mai dato segni di squilibrio, mostrava riservatezza e tranquillità , ha spiegato ancora De Rosa , motivi in più per continuare a trattarlo ,
come una persona alla quale affidare ,
le pulizie in presenza ,di una signora incinta ,e di un bimbo di 4 anni».
La presenza costante di Mariano Cannio, che da anni ,si era guadagnato la fiducia di tutta la famiglia Gargiulo.
È il motivo per cui, i genitori di Samuele ,non sono rimasti accecati ,
dalla rabbia ma letteralmente sotto choc.
«La famiglia non cerca vendetta, né soluzioni catastrofiche nei confronti di Cannio ma attende la verità per capire perché è successo» ha spiegato De Rosa.
«Carmen e Giuseppe non riescono a immaginare, ne quasi a credere ,
come sia potuto accadere ma si affidano alla giustizia con fiducia».
Ha aggiunto il legale, ricostruendo quanto accaduto, nella manciata di minuti ,che ha preceduto la tragedia.
«La mamma e Samuele, avevano trascorso gran parte della mattinata ,
a letto insieme ,poi Carmen ,
ha accusato dei malori e si è recata in bagno, preoccupata che si potesse trattare di qualcosa ,
relativo alla sua condizione di gravida.
Le urla, provenienti dalla strada, l’hanno allarmata ,e affacciandosi al balcone ha notato subito ,
il colore degli slip del piccolo».
Un particolare che non ha lasciato dubbi alla mamma, che subito dopo si è sentita male.
«Il video che ritrae il bimbo, pubblicato ,e poi rimosso dai social ,
nei giorni scorsi, è completamente scollegato dalla tragedia ,
e risale ad almeno due anni fa» ,
ha fatto sapere De Rosa ,
che ha aggiunto un’altra precisazione.
Il «picchetto ,che sosta sul luogo ,
della tragedia e allontana i giornalisti, non è certamente composto da familiari di Samuele» ,ha chiarito l’avvocato riferendosi agli episodi,
di aggressione accaduti ,
nei confronti di alcuni cronisti, sul luogo della tragedia.