Frozan Safi attivista per i diritti delle donne è stata uccisa. Il suo volto era irriconoscibile è stata crivellata di colpi

6 Novembre 2021 - 15:18

Frozan Safi attivista per i diritti delle donne è stata uccisa. Il suo volto era irriconoscibile è stata crivellata di colpi

L’attivista e docente di economia, Frozan Safi, è stata uccisa in Afghanistan.

Si tratterebbe, secondo quanto riporta il Guardian, della prima attivista,
per la difesa dei diritti delle donne, uccisa ,dal ritorno al potere,
dei talebani dello scorso agosto.

Safi era scomparsa due settimane fa,
il 20 ottobre, e da allora non si era più saputo nulla di lei.

Il suo corpo è stato riconosciuto oggi, in un obitorio ,nella città di Mazar-i-Sharif:

“L’abbiamo riconosciuta dai suoi vestiti, i proiettili le hanno distrutto la faccia”, ha detto la sorella di Safi, Rita, che è un medico.

“C’erano ferite da proiettile dappertutto, troppe da contare, sulla testa, sul cuore, sul petto, sui reni e sulle gambe”.

Non aveva con sé né il suo anello,
di fidanzamento né la sua borsa,
che , probabilmente le sono stati sottratti.

Giovedì scorso, sono state le forze,
di sicurezza talebane ,a portare all’ospedale ,i corpi di due donne,
non identificate.

Le quali, erano state colpite a morte, spiegando che la polizia stava indagando, sulle cause, ma che essendo state trovate vicino a due uomini,
si ipotizzava una lite familiare.

Nell’Afghanistan dei talebani, la paura ha creato confusione.

Da metà agosto le donne, hanno protestato contro il nuovo regime, chiedendo ,che i loro diritti siano, ripristinati e protetti.

E mentre i riflettori dell’Occidente,
si sono spenti, giorno dopo giorno le donne perdono più diritti:
le ragazze sono di fatto bandite ,
dalla scuola secondaria, il nuovo governo è formato da soli uomini ,
e le donne sono state escluse dalla maggior parte degli sport e dei lavori.

Frozan, sempre secondo quanto riporta il Guardian, ha ricevuto una chiamata,
da un numero anonimo ,circa un mese fa, che le diceva di raccogliere le prove del suo lavoro, come attivista ,
e di partire per una casa sicura.

Così è andata via di casa,
ha raccontato ancora la sorella,
ma non è più tornata.

C’è prudenza e timore, però, nell’attribuire la sua morte ai talebani: “Non sappiamo chi l’ha uccisa”, ha detto Rita.

Un’altra attivista racconta ,
di essere stata con lei all’ultima manifestazione nazionale, dove le donne sono state picchiate con manganelli, elettrici ,e i giornalisti sono stati arrestati e torturati.