Era il “bancomat” dei furbetti del reddito di cittadinanza. Denunciato un tabaccaio

30 Dicembre 2021 - 13:28

Era il “bancomat” dei furbetti del reddito di cittadinanza. Denunciato un tabaccaio

Era diventato un’bancomat’ abusivo ,
per i furbetti del reddito di cittadinanza.

Un tabaccaio di Pescara ,consentiva
di monetizzare ,gli importi caricati sulla card.

Rilasciata ai percettori del reddito, simulando l’acquisto di beni o servizi di prima necessità.

Il tutto per una provvigione calcolata sulla base di un tariffario esposto al pubblico.

La Guardia di Finanza del Gruppo di Pescara, nell’ambito dell’attività di controllo economico del territorio, ha acceso i riflettori sul tabaccaio.

Il quale, nel proprio esercizio commerciale, arrivava in poche ore
ad elargire migliaia di euro ai “clienti” ,del business illegale.

Che si avvicendavano senza sosta davanti al bancone del negoziante.

I percettori del reddito di cittadinanza, ricorrevano a questa forma illecita di cash dispenser ,
per aggirare le limitazioni imposte dalla legge.

All’utilizzo delle card,
consentito solo per i pagamenti di prodotti come generi alimentari, articoli sanitari e forniture energetiche, ovvero per prelevare contante direttamente dagli sportelli ATM autorizzati, ma nella misura massima mensile di 100 euro.

È scattata, di conseguenza, la denuncia all’Autorità Giudiziaria competente, di cinque persone, in concorso tra loro, per truffa ai danni dello Stato, e di altre tre, cioè il tabaccaio ed i suoi collaboratori, per esercizio abusivo di attività finanziaria.

Una volta scoperto il meccanismo fraudolento utilizzato, sono state avviate ulteriori attivita’ ispettive, dirette a scandagliare tutte le operazioni poste in essere con tali modalita’.

Per arrivare ,ad identificare altri possibili titolari di reddito di cittadinanza beneficiari nel tempo,
delle prestazioni abusive dell’esercente, facendo luce anche sul complessivo giro d’affari illecito del commerciante.

Lo sviluppo delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, potrebbe dunque far emergere un inquietante sistema di frode ai danni dello Stato, ideato e realizzato anche in contesti criminali locali.