“Vi confido una cosa: poco fa ho firmato il mio testamento”.
Parole lapidarie ,quelle pronuncia
da don Maurizio Patriciello a Canale 9, intervenuto da remoto al programma “Studio Mattina”.
Parole che hanno anche allarmato i fedeli ed i tanti cittadini perbene che seguono le sue battaglie.
Il parroco di Caivano, noto per le sue posizioni anti-droga, sta ricevendo
in questi giorni solidarietà.
Da istituzioni e cittadini
dopo che una bomba è esplosa davanti alla sua chiesa, nel cuore del Parco Verde di Caivano.
Già noto per diverse vicende di cronaca legate per lo più allo spaccio e al traffico di droga.
“La camorra parla un linguaggio da vigliacchi”
La camorra parla un linguaggio da vigliacchi”, aveva spiegato ,
lo stesso don Maurizio Patriciello,
“tra l’altro io sono sempre qua, in chiesa, a officiare messa.
Se mi vogliono, sanno come e dove trovarmi”.
Non è la prima volta che il parroco viene minacciato ,più o meno apertamente, per il suo impegno contro la criminalità grande e piccola di Caivano e dintorni.
“Per quanto mi riguarda, se avessi voluto una vita comoda non avrei fatto il prete.
Sono solo un povero parroco che annuncia il Vangelo”, ha aggiunto poi don Patriciello.
La solidarietà di Mattarella e Conte
Subito dopo la bomba, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
ha telefonato a don Patriciello per esprimergli la propria solidarietà.
Giuseppe Conte, presidente del Movimento Cinque Stelle, trovandosi a Napoli
lo ha invece voluto incontrare di persona “per rispondere all’intimidazione della camorra”,
nei confronti del parroco frattese che da anni combatte la sua battaglia in un territorio martoriato come Caivano.