L’ex pm, Maria Angioni ,andrà a processo con l’accusa , di aver reso false dichiarazioni a pubblico ministero,
sul caso di Denise Pipitone.
Dopo aver avviato le indagini, la procura di Marsala, ha disposto il giudizio immediato.
Il processo avrà inizio il 23 dicembre, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala.
La donna era stata ascoltata dai magistrati ,per due volte ,in merito
ad alcune dichiarazioni, da lei fatte sulla scomparsa della bimba di Mazara del Vallo , contestandole omissioni e inesattezze.
I pm non avrebbero infatti trovato corrispondenza, tra le sue dichiarazioni e i fatti reali.
Il suo avvocato Stefano Pellegrino ha riferito.
Che si cercherà, attraverso una compiuta verifica del processo madre su Denise, di meglio.
Cercando di ancorare i ricordi della Angioni, al fine di giustificare le discrasie , tra quelli che sono i
documenti , e quello che è il ricordo della sua assistita, ed eventualmente prenderne atto.
Nelle scorse settimane l’ex pm,
aveva affermato di non voler ritrattare le sue affermazioni, e piuttosto di voler andare a processo.
“E’ una cosa che devo a me ,
e a tante altre persone che hanno diritto a giustizia e verità“.
La magistrata , tra i primi sostituti procuratori a essersi occupati del caso nei mesi scorsi , é stata tra i protagonisti , di alcune trasmissioni televisive dedicate al caso Denise.
Con il racconto di alcuni dettagli inediti , sugli accertamenti svolti 17 anni fa, e presunte omissioni.
In questi mesi la Procura di Marsala,
ha riaperto le indagini, con un fascicolo per sequestro di persona.
Lo scorso 3 maggio Angioni , ora in servizio al tribunale del lavoro di Sassari .
Era stata ascoltata per sommarie informazioni dai pm di Marsala,
che a fine giugno l’hanno interrogata nuovamente.
Contestando alcune inesattezze,
fornite nel primo verbale.
In particolare, Maria Angioni ha più volte sollevato la questione della telecamera posizionata davanti all’abitazione di Anna Corona che sarebbe stata rimossa senza alcuna autorizzazione.
In particolare , nel corso della puntata del 16 luglio, di Quarto Grado, in presenza dell’avvocato difensore.
Furono diffusi alcuni stralci dell’interrogatorio reso dall’ex pubblico ministero.
“Il capo di imputazione, ha creato un dubbio ulteriore, sul mio ricordo e sicuramente avrete ragione voi.
La realtà dei fatti è sicuramente quella dimostrata dai documenti del processo, sempre che il fascicolo sia integro, così come lo era quando l’ho lasciato”, le dichiarazioni rilasciate in riferimento alla vicenda della telecamera”.
Nel corso dell’interrogatorio,
l’ex pm ha fatto riferimento ad un episodio avvenuto, in una discoteca
del comune siciliano nel 1999, con l’irruzione nel locale, di agenti del commissariato in seguito ad una sparatoria.
La dottoressa Angioni, aveva reso alcune dichiarazioni pubbliche, anche durante una diretta televisiva nella trasmissione “Ore 14”, lo scorso aprile.
Aveva parlato dei tentativi di depistaggio, e di intralcio alle indagini sul rapimento di Denise Pipitone , quando lei era a capo dell’inchiesta dall’ottobre 2004 al luglio 2005.
Alla luce di questi fatti, è chiaro che le false dichiarazioni, per le quali la Angioni è finita sotto inchiesta, riguardano solo particolari, e passaggi tecnici, e non smentiscono affatto le sue convinzioni.
Più volte ribadite in Procura,
e ai media riguardo all’intralcio alle indagini , e alle connivenze avvenute fra il 2004 e il 2005.
Denunce corroborate da alcune dichiarazioni pubbliche dell’ex maresciallo dei carabinieri Francesco Lombardo, che parlò di fascicoli aperti, e mai approfonditi , per pesanti minacce subite.
E dell’allora consulente della Procura Gioacchino Genchi, che smascherò il probabile conflitto di interessi, di Antonio Sfamemi, allora commissario capo di Mazara del Vallo, e fidanzato di una intima amica di Anna Corona.
Anche sul proprio profilo Facebook l’ex pm Angioni, lo scorso 24 giugno ha tenuto a chiarire, di aver sentito da parte dei media , accostamenti un po’ di fantasia.
La Procura di Marsala non le avrebbe contestato di avere detto il falso, riguardo al fatto che Denise Pipitone sia viva, in quanto l’argomento sulla esistenza in vita di Denise Pipitone non è stato nemmeno affrontato.
D’altra parte, non sarebbe stato bello, scrive la Angioni, se i pm di Marsala le avessero presentato elementi idonei,
a dimostrare che quanto lei, e tutti noi, speriamo non è vero.
La ex pm ribadisce , che il fatto che Denise sia viva, è comunque vero.