Il nome in codice è AY46.6 ,
ed è una delle tante varianti ,
della Delta.
Il ceppo di Sars-Cov-2 ,che ormai da luglio ha monopolizzato i contagi in Italia e in mezzo mondo, Campania compresa.
Detta così, però, è solo un codice ,
e una sequenza di lettere e numeri,
di un virus che ha centinaia di varianti.
Intanto chiariamo che non è la Delta-plus, AY.4.2 già incrociata più volte in Italia, e in Campania, più infettiva del 15 per cento rispetto alla madre delta.
La particolarità di questa nuova sottovariante, invece, è che,
rispetto ad altre, pare essere dominante in Campania .
Dove è stata individuata per la prima volta a luglio, durante le migrazioni turistiche estive.
In particolare, in Campania, su 24.455 varianti sequenziate in totale dal Tigem e dal Cotugno, con la collaborazione dell’Istituto Zooprofilattico, 392 risultano targate AY.46.6.
Basta dire che in Italia su 70.904 varianti sequenziale in totale 1.066 sono AY.46.6 per capire che un quarto di tutte quelle individuate in Italia sono residenti in Campania.
Ma non finisce qui ,perché nell’ultimo mese, accendendo i riflettori sui virus, che albergano lungo le vie respiratorie, dei malati ricoverati al Cotugno.
È emerso che una gran quantità sono proprio AY.46.6.
Sui 106 malati ricoverati attualmente,
al polo infettivologico partenopeo
quasi il 20 per cento, appartiene a questa sottovariante della Delta.
Il dato campano, tuttavia, sembra mostrare una certa prevalenza,
rispetto alle altre.
E anche la presenza del suo zampino, nelle forme cliniche di malattia,
più serie curate in ospedale e nei reparti intensivi potrebbe essere un indicatore.
Da qui a dire che si tratta di una variante con performance infettive migliori, e soprattutto con la responsabilità di una malattia più severa, ne passa però parecchio.
Su questa variante tuttavia,
sono accesi i riflettori dei clinici,
e ricercatori napoletani, che conducono la sorveglianza sanitaria sulle varianti.
Un progetto che a dicembre prossimo, compie un anno, e che dopo aver seguito per mesi le tracce della variante inglese ,è ora attenta a valutare le sottovarianti della Delta.
Dai super laboratori impegnati in questo sforzo titanico ,arriva tuttavia un alert ,sulla scarsa continuità nelle fornitore di tamponi da sequenziare,
in particolare da zone sensibili come l’aeroporto di Capodichino ,che dopo,
il boom estivo da una settimana non sta più inviando campioni al Cotugno.