“Chi ha rapito Denise ,non veniva ,
da lontano, non è una persona sconosciuta ,che è venuta ,
a Mazara ,per prendere una bambina ,
sotto casa sua“.
Non ha dubbi Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, che dopo 17 anni ,
da quel terribile, 1° settembre 2004 cerca ,senza sosta ,
sua figlia scomparsa.
O per meglio dire rapita.
La madre ,della piccola bimba ,
di Mazara del Vallo ,ha fin da subito dato credito ,alla pista ,
del rapimento.
Lo conferma ,tornando a parlare ,
in pubblico all’evento “Incontri al Principe”, tenutosi presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio.
Mamma Piera , si è collegata,
via Skype rivelando ,
un dettaglio importante ,
circa l’identità dei presunti rapitori.
“Fin da subito, la percezione ,
è stata ,che chi avesse rapito ,
Denise la conoscesse, che la volesse per una motivazione precisa, facendoci male in modo così atroce.
Avere una figlia strappata ,
così violentemente ,è una cosa ,
che non auguro nessuno.
Nessun genitore ,dovrebbe mai provarlo nella vita.
Si è detto tanto in questi anni.
Io ho chiesto, sempre giustizia ,
e spero ,che un giorno,
ciò avvenga.
Non abbiamo mai perso ,la speranza ,
di riabbracciare Denise.
Un’ora dopo la sparizione io avevo già in mente dei nomi“.
Piera Maggio ,è stata rappresentata ,
in presenza dal suo legale, Giacomo Frazzitta.
Il quale , ha spiegato ,
quanto il clamore mediatico ,
abbia contribuito , a riaccendere i riflettori ,su un caso ,che rischiava, di finire per sempre, coperto ,
sotto un velo di omertà.
“Quella mattina di settembre ,
la piccola giocava sull’uscio dell’androne del garage.
A un certo punto ,è arrivato il cuginetto Salvatore, un bimbo ,
solo in mezzo alla strada, lei lo ha rincorso ,ed è uscita fuori.
Tra Salvatore e Denise ,
il rapitore ha scelto lei.
È un dato ,che è emerso ,
poco negli anni ,a proposito ,
del fatto ,che ,chi ha preso Denise voleva lei ,e che sapeva che era figlia di Piera e Pietro Pulizzi.
Il caso Russia ,e di Olesya Rostova,
ha svolto un ruolo di motorino ,
di accensione su questa vicenda.
I bambini scomparsi vanno cercati sempre.
Dal 2017, anno della sentenza,
passata in giudicato ,con assoluzione piena di Jessica Pulizzi, per reato ,
di sequestro di minorenne, non ci siamo mai fermati.
C’è omertà forte dietro questa storia.
Toccare un bambino, è qualcosa che è ripugnante, pure per gli ergastolani.
Da questo punto di vista ,
l’omertà legata ,a questa storia ,
può avere ,a che fare anche con questo.
Dire di sapere, una cosa del genere ,
ti potrebbe coinvolgere in una situazione più grande.
Perché è inspiegabile ,come a Mazara del Vallo ,dopo 17 anni ,ci siano stati pochissimi elementi ,che abbiamo potuto portare in Procura.
L’aspetto mediatico, è stato fondamentale per riaprire il caso,
ma non basta“.