Ho visto tirare un calcio a Willy.
Un calcio da arti marziali, da chi lo sa tirare”.
A parlare, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone, nel processo per l’uccisione del 21enne di origine capoverdiana, è Alessandro Rosati.
Uno dei giovani di Colleferro che, nella notte tra il 5 e il 6 settembre scorso, ha discusso nella zona della movida,con gli imputati Mario Pincarelli e Francesco Belleggia ,e poi ha assistito all’ arrivo dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi.
“Li ho visti passare vicino a me velocemente”, ha aggiunto poco fa il testimone.
“Willy non stava facendo niente.
Non so perché se la siamo presa con lui”, ha precisato.
Testimonianze a cui, in silenzio e con lo sguardo fisso sui giudici, stanno assistendo i genitori di Willy Monteiro Duarte e la sorella.
I Bianchi, nonostante siano in carcere, collegati con la Corte d’Assise in videoconferenza, accusati di omicidio volontario, sembra continuino a fare paura.
“Ho visto tirare calci e pugni , ha affermato Zurma , e sono rimasto impietrito.
Poi Alessandro mi ha preso per un braccio e detto di andar via perché quella era gente pericolosa”.
Ancora: “Ho fatto 5 passi e ho sentito gridare che Willy era a terra.
Aveva le convulsioni”.
Ora è in corso l’esame di Cristiano Romani. “Belleggia già in passato aveva creato problemi.
L’ho sentito dire”, ha dichiarato.
E anche lui conferma il massacro consumatosi all’arrivo dei Bianchi. “Gabriele , ha sottolineato , è sceso a mano aperte, furioso e ha tirato un calcio a Willy”.
A parlare infine è stato Matteo Larocca, uno degli amici di Willy, che dieci mesi fa insieme con lui si recò a Colleferro.
“Willy andò incontro al suo amico Federico Zurma , ha detto , per vedere se andava tutto bene.
Willy poi ci ha detto di aver saputo che era volato un pugno e che Federico era caduto dalle scale”. Poi l’arrivo dei Bianchi.
“Ci stavamo avvicinando alla macchina ,ha specificato , era tardi e io mi sono fermato a salutare una ragazza.
Ero più indietro rispetto al resto del gruppo. A un tratto ho sentito arrivare un’auto a forte velocità”.
Il racconto è drammatico: “Scesero dal suv Marco e Gabriele Bianchi.
Iniziarono a menare chi si trovava lì. Gabriele sferrò un calcio all’altezza del petto a Willy, facendolo volare su un’auto parcheggiata”.
Sempre Larocca: “Willy si è rialzato subito, di scatto e a quel punto ho visto che gli andavano contro.
Li ho visti colpire Willy anche quando era a terra ma non so dire chi.
È successo tutto in 30 secondi.
“Samuele urlava che Willy non c’entrava niente”, ha affermato Larocca.
“Bucci , ha aggiunto , cercava di fermare Gabriele Bianchi. Dicendo: basta, basta.
Poi sono ripartiti col suv e io gli ho scattato una foto”.