18enne violentata dal branco, il padre difende gli stupratori: “Mia figlia era ubriaca”

30 Aprile 2021 - 14:12

18enne violentata dal branco, il padre difende gli stupratori: “Mia figlia era ubriaca”

Mia figlia non può aver raccontato fatti veri, era ubriaca e quindi non poteva essere in grado di capire ciò che stava accadendo”.

Con queste incredibili parole, ripetute davanti ai Carabinieri, il padre di una giovane di Campobello di Mazara, nel Trapanese, ha preso le difese dei ragazzi accusati di aver violentato sua figlia.

La giovane, appena diciottenne, si era recata poco prima in caserma insieme al fratello per denunciare la violenza subita da quelli che lei riteneva quattro amici.

I ragazzi, in seguito alle indagini, sono finiti in manette con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata.

Secondo quanto ricostruito, il gruppo avrebbe attirato la giovane con l’inganno, invitandola a una “festa”.

Lei si è fidata e li ha seguiti.

I fatti risalirebbero alla notte tra il 6 e il 7 febbraio scorso, in una casa di campagna a Tre Fontane.

Una volta arrivati nell’abitazione all’interno della quale si sarebbe dovuta svolgere la festa, la giovane si accorge che in realtà era lei l’unica invitata.

Decide comunque di restare, fidandosi dei ragazzi che continuavano a ripeterle che le altre ragazze sarebbero arrivate.

Il gruppo inizia a bere alcolici e ad ascoltare musica.

Dopo un po’, i giovani confessano alla vittima che in realtà le altre ragazze non sarebbero venute.

La 18enne chiede quindi agli altri ragazzi di essere riaccompagnata a casa, ma trova la porta sbarrata da uno dei giovani che la porta in camera da letto.

I due avrebbero consumato un rapporto consensuale, ma poi lui invita in camera il cugino e gli altri presenti. Ed è qui che comincia l’incubo.

I ragazzi iniziano ad abusare di lei, senza fermarsi neanche davanti alle urla e alle lacrime della loro vittima.

L’arresto è arrivato giovedì scorso, al termine degli accertamenti dei carabinieri: due di loro sono finiti in carcere, per altri invece sono stati predisposti i domiciliari.

Nella vicenda sarebbe stato coinvolto anche un quinto ragazzo, accusato di essere rimasto a guardare senza intervenire per porre fine alla violenza.