Non si è rinnovato neanche al secondo tentativo il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro.
Ad annunciarlo è stato l’abate della cappella di san Gennaro del Duomo di Napoli, Vincenzo De Gregorio.
Il 16 dicembre, rappresenta la ultima delle tre date nelle quali tradizionalmente si ripete, anche se non così seguita come quella canonica del 19 settembre.
Il prodigio riconosciuto dalla Chiesa si compie in altre due date dell’anno, considerate più importanti per la città: il 19 settembre, la data principale legata al suo martirio, con una messa solenne celebrata dall’arcivescovo di Napoli; e il sabato che precede la prima domenica di maggio, giorno in cui si porta in processione per il centro storico il busto d’argento del santo, per ripetere quella che fermò una eruzione del Vesuvio nel ‘700.
Alla liquefazione del 19 settembre è legato il buon auspicio per le sorti di Napoli.
Occasionalmente le ampolle con la reliquia vengono estratte dalla teca per omaggiare visitatori importanti della città, e può accadere che il sangue si sciolga anche in quell’occasione.
Il prodigio di dicembre è detto “miracolo laico” perché si svolge nella Cappella di San Gennaro, gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata il 13 gennaio 1527 per un voto della città e presieduta dal sindaco di Napoli.
Quest’anno però le celebrazioni si svolgono sull’altare maggiore del Duomo in modo da garantire il necessario distanziamento previsto dalle norme anti Covid, difficile da garantire all’interno della Cappella.