Maradona : le cause della morte , gli ultimi istanti di vita , rianimato per un’ora

26 Novembre 2020 - 8:02

Maradona : le cause della morte , gli ultimi istanti di vita , rianimato per un’ora

Maradona è morto ieri all’età di 60 anni alle 13 (le 17 in Italia) a Buenos Aires dove stava trascorrendo la convalescenza dopo un’intervento al cervello.
Sono arrivate nove ambulanze, i medici hanno tentato di rianimarlo per quasi un’ora, ma ormai il fisico del campione era indebolito anche dallo stato depressivo.

Maradona si trovava dal 12 novembre in una casa affittata nel centro residenziale di Villanueva a Tigre, località a nord dell’area metropolitana di Buenos Aires.
L’ex calciatore stava affrontando anche terapie per disintossicarsi dall’alcol e per attenuare la depressione.
Diego Armando Maradona, che aveva compiuto gli anni il 30 ottobre, era stato dimesso il 12 novembre scorso dalla clinica Olivos alla Plata, a sud di Buenos Aires dopo l’operazione per un edema subdurale.

Il suo avvocato, e amico, Matias Morla aveva detto che «quella a cui è stato sottoposto Diego non è stata affatto un’operazione di routine, per me è un miracolo che sia vivo. Credo che Diego abbia vissuto il momento più duro della sua vita», avrebbe  potuto perdere la vita – aveva aggiunto il legale di Maradona – ma per fortuna questo pericolo è passato perché l’intervento del dottor Luque è stato tempestivo. Con lui ho parlato e so che ha tanta voglia di tirarsi fuori dai problemi personali che ha. Intanto bisogna che ci sia una riunione con i suoi familiari e con i medici che si occupano di lui».

Come purtroppo era già avvenuto in passato, sullo stato di salute di Maradona pesava la depressione che in questi ultimi mesi gli aveva tolto molti dei suoi atteggiamenti di grande affabilità.
Medici e familiari stavano pensando anche a un trasferimento a Cuba dove già in passato il campione era stato sottoposto a cure per uscire dalla dipendenza di droga e alcol.
Ieri Diego si era svegliato in buone condizioni, come nei giorni scorsi aveva preso i farmaci indicati dai medici ed era andato a sdraiarsi, una routine che aveva seguito abitualmente fin dalla sua dimissione dall’ospedale.
Mentre si trovava a letto ha subito uno scompenso cardiaco. Hanno subito cercato di rianimarlo, ma lui non ha reagito e il suo cuore si è fermato. Non sono servite a nulla neanche le nove ambulanze inviate dagli ospedali della zona: Maradona è morto intorno alle ore 13 argentine per arresto cardiorespiratorio. Accanto a lui, non c’erano parenti ma un’infermiera, un assistente terapeutico, uno psicologo, uno psichiatra, altri medici.

Diego Armando Maradona è morto per una “insufficienza cardiaca acuta”, evidenziata in un “paziente con una miocardiopatia dilatativa”. E’ l’esito dell’autopsia preliminare a cui è stato sottoposto il corpo del Pibe de oro.

L’esame autoptico, eseguito tra le 19.30 e le 22 di mercoledì nell’ospedale di San Fernando, ha appurato che l’insufficienza cardiaca ha provocato “un edema polmonare acuto”, alla procedura hanno partecipato sei medici, compreso il perito nominato dalla famiglia. Per completare l’iter bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici, necessari per verificare l’eventuale assuzione di farmaci, sostanze stupefacenti o alcol.

In precedenza il procuratore generale di San Isidro, John Broyard, aveva reso noto che gli esami preliminari avevano escluso “ogni segno di attività criminale e di violenza”.
I familiari di Maradona hanno chiesto che i medici addetti all’autopsia entrassero in ospedale senza i propri telefoni cellulari: in questo modo hanno cercato di evitare che venissero scattate foto in maniera inopportuna.