Una donna di 33 anni è morta a Napoli, una settimana dopo il parto cesareo.
Si tratta di una donna residente all’interno del campo rom di Secondigliano, che la settimana scorsa si era sottoposta a parto cesareo mettendo al mondo una bambina, ancora oggi in incubatrice.
Secondo una prima ricostruzione nel tardo pomeriggio la donna avrebbe accusato malori, forse per complicanze dovute proprio al parto cesareo.
Sul posto è intervenuto il personale medico del 118, che ha tentato di salvarla con la rianimazione sul posto e poi ne hanno disposto subito il trasferimento all’ospedale Antonio Cardarelli di Napoli, ma è stato tutto inutile.
Il campo rom di Secondigliano era già balzato nelle cronache qualche giorno fa, dopo la scoperta di un focolaio di Covid-19 all’interno. Erano infatti stati riscontrati 29 casi di positività al Coronavirus su 65 tamponi analizzati tra il 25 ed il 30 novembre, con un tasso di positività pari al 44,61%, molto più alto di quello regionale.
Proprio in seguito a questi dati, l’Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro aveva avviato uno screening di massa, con tamponi sull’intera popolazione del campo, dichiarato immediatamente “zona rossa” dalla quale fosse impossibile entrare o uscire con apposita ordinanza regionale firmata dal presidente Vincenzo De Luca.
Tamponi che sono stati eseguiti sull’intera popolazione del campo rom di Secondigliano, che si trova nei pressi della Circumvallazione, pari a circa 330 persone in totale e che hanno consentito di “mappare” subito la diffusione del Coronavirus nella zona.