Nel prossimo Decreto della presidenza del consiglio dei ministri, che il governo varerà entro il 3 dicembre (che entrerà in vigore il 4 dicembre e potrebbe rimanere valido fino all’Epifania), il governo delineerà la strategia per continuare ad appiattire e per iniziare a far calare la curva dei contagi da coronavirus, dei ricoveri da Covid e dei decessi legati alla malattia.
Oltre a una serie di aperture e di divieti (qui tutte le anticipazioni), il decreto potrebbe contenere una precisazione che dovrebbe consentire non solo il ritorno nella propria abitazione ma anche il ricongiungimento tra familiari stretti.
La speranza è che tra qualche settimana tutte le regioni siano in fascia gialla, che contraddistingue i territori a rischio Covid moderato. In queste zone è consentito spostarsi non solo al di fuori del proprio comune, ma anche da regione a regione: il vincolo principale è quello del «coprifuoco» delle ore 22.
Attualmente non si può andare nelle regioni in zona «arancione» o «rossa» se non per motivi di lavoro, salute e urgenza, che devono comunque essere giustificati con il modulo di autocertificazione.
In molti nel governo temono che possa ripetersi a Natale quanto accaduto l’estate scorsa con la mobilità libera e l’aumento dei contagi.
Per evitare spostamenti di massa tra le regioni non appena dovessero tornare gialle, il governo dovrà specificare se anche nelle regioni in zona arancione o rossa, e tra le regioni in zona arancione o rossa, sarà consentito il ricongiungimento familiare, pur se soltanto tra parenti stretti: genitori e figli, coniugi, partner conviventi.
Il governo preciserà però che le feste, pubbliche e private, rimangono vietate. E che, seppur nessun divieto può essere però inserito sulle riunioni nelle abitazioni private, sarà fortemente raccomandato di trascorrere le festività solo con i parenti stretti, proteggendo i più fragili — dunque gli anziani e chi soffre di patologie — con mascherine e distanziamento.