Io padre separato, picchiato dalla mia ex. Adesso vivo con 70 euro al mese”: l’assurda storia di Cristian

27 Dicembre 2020 - 16:57

Io padre separato, picchiato dalla mia ex. Adesso vivo con 70 euro al mese”: l’assurda storia di Cristian

Tre figli, una ex violenta che lo ha mandato in ospedale con un calcio all’osso del collo e uno stipendio che per l’80 per cento finisce sul conto di lei. L’incubo di Cristian, che a 46 anni è stato costretto a chiedere aiuto a sua madre per non ritrovarsi in strada

Il 27 gennaio c’è l’udienza per l’affidamento dei figli. Decideranno se ascoltare o no la richiesta della mia ex moglie di non farmeli più vedere. Ho paura e non ho più i soldi per un legale, da un anno sono piombato in questo incubo“. A parlare con voce flebile a TPI è Cristian Vacca, padre separato di Prato che nel giro di pochi mesi ha visto la sua vita ribaltarsi.

Cristian è pronto a tutto pur di non rinunciare a crescere i suoi 3 figli – 2 gemelli di 9 anni e un ragazzo di 15 – avuti dalla ormai ex moglie e a vedere il figlio 25enne di lei che però Cristian ha accudito fin da piccolissimo. Il padre si è ritrovato spiazzato, in una situazione che non poteva nemmeno immaginare: “Una donna splendida, con cui ci siamo adorati per 20 anni. Poi non so cosa sia successo, l’ho percepita allontanarsi e siamo arrivati alla separazione. Ma voglio far conoscere l’assurdità del mio caso che va al di là di tutto: ora vivo con 70 euro al mese e sono costretto a chiedere i soldi a mia madre, altrimenti sarei per strada“, racconta l’uomo.

Non si tratta solo di un problema economico, la ex moglie di Cristian era diventata anche violenta:  “iniziò anche a picchiarmi. Nell’agosto 2019, eravamo al Parco dell’ex Ippodromo di Prato, mi inchinai per abbracciare i bambini e mi sferrò un calcio al collo. Codice 1 al Pronto Soccorso e per giorni non riuscivo né a muovermi, né a parlare”. In quel momento presentano entrambi denuncia per violenza, ma continuano a convivere insieme fino a settembre 2019.

È ormai un anno che Cristian vive da solo e continua a lavorare per l’azienda di logistica STEF, praticamente senza stipendio, “potrei licenziarmi, ma è l’unico modo con cui aiuto ancora i miei figli”. In attesa dell’udienza al tribunale di Firenze a gennaio prossimo, Cristian cerca di stare vicino ai suoi bambini in ogni momento libero: “Posso restare senza soldi, ma senza di loro no. Mai”.

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