Quella tosse che non dava tregua alla loro piccola Faustine li aveva allarmati.
Da giorni la loro bimba, di appena tre anni, aveva difficoltà a respirare e si rifiutava di mangiare. Tutti sintomi che hanno spinto i genitori della piccola a portare la loro bimba in ospedale. In quel momento non sapevano ancora che una diagnosi sbagliata avrebbe per sempre cambiato la loro vita: Faustine Aberkane è morta dopo un anno di sofferenze per colpa di medici che non si erano accorti che la piccola aveva ingerito una batteria al litio che le stava bruciando l’esofago.
I dottori, secondo i quali si trattava di una semplice bronchite hanno inconsapevolmente condannato la bimba e la sua famiglia a un lungo calvario che si è concluso nel più tragico dei modi.
La batteria al litio che Faustine aveva ingerito, intanto, continuava consumarsi nel suo corpo portando a conseguenze devastanti e condannandola a morte certa. Quando ci si accorse di quell’oggetto estraneo, era ormai troppo tardi: nemmeno i 27 interventi e i continui ricoveri sono riusciti a salvarla e Faustine è morta un anno dopo.
I genitori non si sono lasciati schiacciare dal dolore e hanno cercato di reagire, mettendosi fin da subito a caccia della verità: hanno denunciato la vicenda affinché nessun altra famiglia fosse investita dallo stesso dolore: ora i giudici hanno stabilito che i medici hanno agito con superficialità, come dimostrano le cartelle cliniche della piccola.
I dottori si erano pure accorti di una macchia nella gola, ma pensarono che si trattasse di una questione del tutto trascurabile.
Un errore imperdonabile che è costato la vita alla piccola Faustine.