La salma di Raffaella Carrà è stata adagiata in una bara di legno grezzo come da sua ultima volontà.
Così il feretro è entrato in Campidoglio, alla presenza del sindaco Virginia Raggi, dove è stata allestita la Camera ardente.
“Nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo , e un’urna per contenere le sue ceneri” ha scritto il compagno Sergio Iapino ,nella nota che ha comunicato la morte a tutta Italia,
“Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla.
Ciao Raffaella”, ha poi concluso.
Il corteo funebre apre la tre giorni per Raffaella Carrà.
Una manifestazione partita alle 16 di mercoledì 7 giugno che ha toccato i luoghi simbolo della Rai dove la regina è stata assoluta protagonista.
L’arrivo all’esterno dell’Auditorium del Foro Italico a largo Lauro de Bosis, la sede Rai di Via Teulada 66, il Teatro delle Vittorie, e la sede Rai di Viale Mazzini 14 fino alla conclusione, il Campidoglio.
È stata aperta la camera ardente che chiuderà alla mezzanotte di giovedì 8 giugno.
In ognuno di questi luoghi, i personaggi che hanno fatto un pezzo della propria carriera, della propria vita personale e artistica ,in compagnia della grande Raffaella Carrà.
Le telecamere indugiano sul lato passeggero dell’auto che trasporta il feretro di Raffaella Carrà.
È Sergio Japino, lo sguardo commosso nel guardare il mare di persone che sosta nei luoghi della Rai.
Sergio Japino non è solo stato il compagno di vita più importante di Raffaella Carrà, ma è stato anche il suo regista e il suo autore storico.
Alle 17.30, tra gli applausi dei presenti, il feretro di Raffaella Carrà raggiunge il Campidoglio ,dove si conclude il corteo funebre e si apre ufficialmente la camera ardente, allestita nella Sala della Protomoteca aperta al pubblico fino alla mezzanotte di giovedì 8 luglio.