“Non posso stare senza di te”, e si fa 1.400km per andare a uccidere la ex a coltellate

26 Settembre 2021 - 15:10

“Non posso stare senza di te”, e si fa 1.400km per andare a uccidere la ex a coltellate

Sarebbe stata la gelosia ,a spingere ,
Kelvin O., 23 anni, di origini nigeriane, a mettersi in macchina ,
e a percorrere mille e 400 chilometri per andare ad uccidere Blessing S., connazionale, di due anni più giovane.

Da Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, ha attraversato l’Italia ,per arrivare a Caluso, nel Torinese.

Una violenza brutale, prima calci e pugni, e poi decine di coltellate.

Quando l’ha creduta morta, Kelvin,
ha ingerito varechina e topicida,
e infine ,si è seduto al tavolo ,
a scrivere la sua lettera di addio.

I carabinieri della compagnia di Chivasso, sono arrivati in tempo ,
per salvare entrambi: ora sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale locale.

Il tentato femminicidio ,è avvenuto nell’appartamento ,al quinto piano ,
di una palazzina di via Martiri d’Italia, a Caluso.

Nel condominio Carola ,hanno sentito grida ,poco prima delle 21.30.

Stando alle ricostruzioni, la ragazza era arrivata in Piemonte ,due anni fa, con un’amica, mentre lui viveva in Sicilia.

Non è chiaro quando ,sia cominciata,
la relazione tra i due, anche perché,
la 21enne fino a poco tempo fa frequentava un altro ragazzo, che ieri mattina, si è precipitato a Caluso.

“È sempre stata una brava ragazza,
due anni fa ,l’ho anche aiutata ,
a trovare ,questo appartamento facendole da garante” ,ha spiegato.

In base alla ricostruzione dei carabinieri, della compagnia di Chivasso, Kelvin avrebbe colpito,
la ragazza con un coltello da cucina ,
con una lama ,di 15 centimetri.

Una vicina chiama i soccorsi:
“L’ho sentita urlare e chiedere aiuto”.

Sul posto accorrono i militari,
che fanno irruzione nell’appartamento ,
al quinto piano.

Lui sta scrivendo la sua lettera d’addio.

“Non posso stare senza di te…”
avrebbe scritto.

Blessing è terra, in un lago di sangue ma respira ancora.

Di fianco a loro, il coltello da pane usato ,dal 23enne ,e la bottiglia ,
di varechina da cui aveva da poco bevuto.

Sulle scale ,è rimasta una lunga ,
scia di sangue:

“È impressionante, nessuno pensava che qui potesse succedere una cosa del genere , raccontano i vicini .

Quella ragazza era venuta qui da meno di due anni.

Spesso c’era un’amica con lei, ma non sappiamo cosa sia successo.
Ieri sera abbiamo sentito le urla e abbiamo chiamato i carabinieri”.