Tragedia a Firenze. Andrea Pirrò, carabiniere napoletano di 39 anni, in servizio al Battaglione Toscana, è stato vittima di un tragico incidente stradale questa mattina.
L’incidente è avvenuto in via Aretina, nel tratto tra via Minghetti e via Bellariva e il 39enne si trovava alla guida di una motocicletta che si è scontrata con un furgone.
La dinamica dell’accaduto è al vaglio della polizia municipale che effettua gli accertamenti. Via Aretina è stata chiusa da via della Casaccia per consentire i rilievi del caso.
A seguito della tragedia è intervenuto anche il presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi: “Un gravissimo incidente stradale, avvenuto stamani nel nostro quartiere, è costato la vita a un militare del VI Battaglione Carabinieri Toscana.
L’uomo aveva 39 anni e lascia la moglie e due figli. La tragedia è avvenuta in via Aretina alle 7 e ha suscitato il cordoglio di tutto il Quartiere. A quell’ora molte persone si muovono in tutta la zona, tanti hanno assistito ai soccorsi e alle operazioni successive all’incidente, e il dolore è stato unanime.
Il Quartiere 2 ha messo le bandiere a lutto e tutti noi rivolgiamo un pensiero alla famiglia, a cui va l’abbraccio della nostra comunità e le nostre condoglianze, insieme all’espressione di vicinanza all’Arma dei Carabinieri che ogni giorno lavora per la nostra sicurezza”
Soltanto pochi giorni fa è avvenuto un altro incidente mortale: Gianmarco Nigrisoli, 21enne pescarese, è morto dopo un tragico incidente in bici. Il giovane, si è spento ieri all’ospedale Maggiore di Bologna, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni.
Gianmarco studiava a Bologna, ed era uno dei tanti abruzzesi fuori sede, iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’automazione. I suoi sogni si sono infranti sul guard rail messo a protezione sulla curva tanto conosciuta da ciclisti, podisti e camminatori che raggiungono in salita il santuario della Madonna di San Luca o da lì scendono per tornare in zona stadio.
Il padre ha scritto una lettera in ricordo di Gianmarco: “Ciao figlio. Non so cosa scrivere. Che tu eri intelligente, educato, generoso? Per i genitori tutti i figli sono tesori inestimabili, al di là del loro valore reale.
Ma di te posso dire che il tuo sorriso illuminava chi ti era vicino, che con la tua sottile e garbata ironia, riuscivi sempre a sdrammatizzare qualsiasi situazione.
La tua generosità era figlia della tua spontaneità e l’hai dimostrata anche in questo momento tragico, cercando di dare una speranza a chi ne ha un bisogno disperato.
Avrei voluto essere al tuo posto per permetterti di apprezzare i tuoi sogni rendendoli concreti. Ciao figlio, i tuoi abbracci mi mancheranno”.