È in arrivo dal Canada una pillola rivoluzionaria. Il ricercatore Alain Brunet di Montreal ha ideato una terapia rivoluzionaria che andrebbe ad agire sul modo in cui il cervello conserva la memoria di eventi passati. Tecnicamente non si tratta ancora di una cancellazione della memoria, bensì di una modulazione delle sensazioni associate a quel ricordo.
Il docente di psichiatria, che da oltre 15 anni si occupa delle conseguenze derivate dal cosiddetto Pstd (stress post traumatico), spiega che la terapia consiste nell’assunzione di una certa dose di propranololo, un farmaco betabloccante usato per patologie come l’ipertensione, un’ora prima della seduta settimanale suddivisa in sei incontri. Durante l’incontro con il terapeuta il paziente deve scrivere un ricordo che gli procura dolore e poi leggerlo ad alta voce. Grazie all’azione del farmaco, poi, riusciremo a non associare più un ricordo negativo a quella situazione che tanto ci addolora.
“È un po’come quello che accade con il il computer tra la memoria Ram e Rom. All’inizio il ricordo umano è immagazzinato nella Ram e poi trasferito nella memoria lungo termine, la Rom. Se durante questo processo interviene un’interferenza, quel ricordo verrà salvato in modo diverso”, spiega Brunet e aggiunge: “non si tratta di cancellare i ricordi, ma di modificare le sensazioni a cui sono associati, un po’ come quando pensiamo a un nostro ex: non ci fa più male, no?”
I risultati delle sue ricerche pubblicati sull’American Journal of Psychiatry parlano di una percentuale di successo del 70%. Un uso sbagliato di questa terapia potrebbe, tuttavia, danneggiarci più che aiutarci. E’ pur vero che ogni errore commesso ci ha insegnato qualcosa perché lo abbiamo potuto ricordare.