Tra gli ospiti di DiMartedì, il programma di La7 condotto da Giovanni Floris,
anche Rocco Casalino. L’ex portavoce di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi ha parlato dell’uscita
del suo libro, intitolato, appunto, Il portavoce. “Nel mio libro racconto come sia stato sempre percepito
come un outsider, tra la carriera al Grande Fratello e il mio percorso personale. Ho vissuto la discriminazione
per la mia omosessualità, è sempre stata una tortura“, ha spiegato.
“Da buon comunicatore ho trovato il talento di Conte – ha commentato -: una persona che ha messo
al primo posto l’interesse nazionale e non personale, ci mette il cuore e va tra la gente, a Taranto
per esempio”. Casalino ha quindi rivendicato la scelta degli orari delle conferenze: “In pandemia la
scelta di fare le conferenze stampa la sera è stata fatta per arrivare a tutti – ha dichiarato -, in orari di massimo ascolto“.
Infine il bilancio del suo percorso nella vita pubblica del Paese: “Il filo conduttore della mia vita
e carriera è la politica, per questo mi sono avvicinato al M5S: per essere vicino alle persone
scegliendo valori come l’antimafia e anticorruzione. Sto cambiando, certo, come cambia il M5S e l’Italia”,
ha detto Casalino, il quale successivamente a Porta a porta, su Rai1, ospite di Bruno Vespa, non ha
escluso una sua prossima candidatura.
“Ho voluto raccontare la mia vita, la mia realtà, per spiegare molte cose. Farmi conoscere davvero”.
Così Rocco Casalino spiega sulle pagine di Chi il motivo che lo ha spinto a scrivere il suo libro, ‘Il portavoce’.
Un’autobiografia in cui si mette a nudo, così come ha fatto nell’intervista concessa al settimanale. Un’infanzia difficile,
segnata dalla povertà e dalla violenza, poi la voglia di riscatto che ha contraddistinto ogni sua scelta, anche la partecipazione
alla prima edizione del Grande Fratello, seppur da sempre più interessato alla politica che alla televisione.
Un padre violento e la paura in casa, questo Rocco Casalino ha vissuto per anni, arrivando ad augurare la morte
all’uomo che gli ha dato la vita: “È la punizione che gli ho inflitto per bilanciare il male subito per anni. Mi serviva
per perdonarlo. Avevo troppa rabbia dentro per farlo prima”. Adesso che il papà non c’è più ricorda tutto con più
lucidità: “Il dolore più grande è stato non subire violenze fisiche da mio padre, ma vederlo picchiare mia madre
e non poterla difendere in alcun modo. Ogni anno, però, da quando è morto, riesco a gestire meglio quei brutti ricordi”.
Tra le cose impossibili da dimenticare anche le condizioni di povertà in cui vivevano e che oggi, in qualche modo,
Casalino si porta ancora dietro: “Ho sempre sofferto un gran freddo a casa. Mio padre non accendeva il riscaldamento
per risparmiare e quindi ora non mi interessano i soldi o avere una casa grande, anzi, ma la casa deve essere molto calda”.
Rocco Casalino è stato tra i concorrenti della prima edizione del Grande Fratello, condotta da Daria Bignardi.
Il reality, allora, era davvero un esperimento sociale oltre che un attesissimo programma televisivo. Un’opportunità
che si è presentata nonostante lui avesse altri obiettivi: “Ho sempre sognato di fare politica, forse anche il giornalista
o il medico – racconta – Ero molto bravo in matematica, ma avrei preferito qualcosa di meno arido. Comunque, ho fatto
molta fatica a trovare un lavoro dopo la laurea, ma dovevo lavorare per forza, avevamo venduto tutto, quindi ho preso
al volo l’opportunità del Grande Fratello. La tv mi sembrava un’occasione unica per poter guadagnare qualcosa
che mi desse la libertà di scegliere e poteva anche diventare un trampolino di lancio per altre opportunità, per emergere.
Succedeva al Costanzo Show. Sarebbe accaduto anche con il Gf”.
Nel passato di Rocco Casalino anche la lotta contro i pregiudizi e quella contro se stesso quando ancora non
accettava la sua omosessualità: “In Germania ero spesso additato come immigrato e come gay. Anche se io rifiutavo
decisamente la cosa, combattere contro i pregiudizi era faticosissimo. Anzi, ho avuto un sacco di ragazze. Anche
quando sono tornato in Italia. C’erano dei dubbi, ma io li respingevo, anzi sognavo di fare come gli altri, di avere
la fidanzata e poi avere dei figli”. Ha continuato a indossare una maschera, autoconvincendosi fosse quella giusta,
finché non ha capito: “Dopo i 30, verso i 33. Insomma, tardi. Volevo una vita da etero, ma a un certo punto sono
state proprio le ragazze a farmi capire che dovevo farmene una ragione: mi innamoravo soltanto dei maschi”.
Rocco Casalino ottiene notorietà nel 2000 grazie alla sua partecipazione, assieme a Pietro Taricone, Filippo Nardi,
Cristina Plevani e Marina La Rosa alla prima edizione del Grande Fratello. Il sito ufficiale del Grande Fratello riporta:
“Ha raccontato vicende personalissime, come la morte del padre e le difficoltà vissute dalla famiglia per i problemi
paterni di alcolismo.” Grazie a Lele Mora che gestisce le sue apparizioni pubbliche diventa opinionista e ospite nei
talk show e programmi televisivi come “Buona domenica” dove spesso è protagonista di accese discussioni con altri
ospiti come Platinette, Solange e Tina Cipollari. Dal 2004 al 2008 conduce “Buongiorno Lombardia” e dal 2007 è iscritto all’ordine dei giornalisti della Regione Lombardia.
Dal 2011 entra in politica e l’anno successivo si candida alle elezioni regionali lombarde, ma ritira la candidatura
a causa delle contestazioni dei sostenitori del Movimento 5 Stelle. Dal 2013 è il vice di Claudio Messora,
il responsabile delle comunicazioni del gruppo M5S e nel 2014 diventa il responsabile per le comunicazioni
coi media al Senato della Repubblica e il coordinatore delle comunicazioni nazionali del Movimento 5 Stelle.
Dal 2018 è il capo dell’ufficio stampa e il portavoce del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.