West Nile aumento casi in Italia, Iss: raddoppiati in una settimana

5 Agosto 2022 - 8:45

West Nile aumento casi in Italia, Iss: raddoppiati in una settimana

Più che raddoppiati i casi umani di infezione da West Nile Virus nell’ultima settimana di sorveglianza. A stabilirlo è l’Istituto superiore di sanità nell’ultimo bollettino, secondo il

quale sono stati individuati 55 casi solo negli ultimi sette giorni. Dall’inizio di giugno complessivamente sono stati registrati in Italia 94 casi e sette decessi.

Tra tutti i pazienti individuati in Italia, 55 sono interessati dalla forma neuro-invasiva (33 in Veneto, 4 in Piemonte, 2 in Lombardia), 19 in donatori di sangue (3 in Lombardia, 11 in Veneto, 4 in Emilia Romagna, uno in

Piemonte), 19 casi di febbre (2 in Lombardia, 16 in Veneto e uno in Emilia Romagna) e un caso sintomatico (Veneto). La malattia si era manifestata per la prima volta nel

nostro Paese in Veneto, nella provincia di Padova, a giugno. I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex),

le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la

trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri

mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può

essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il

20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e

possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente

alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. Per la malattia al momento non esiste

un vaccino, anche se sono in atto studi per realizzarlo. La prevenzione al momento consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare: zanzariere, abiti lunghi,

repellenti. Il virus è della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile da cui prende il nome. E’ diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America.