C’era una volta, e c’è ancora, una finestra che affaccia sul mare di Napoli; un’apertura dalla forma semicircolare che in senso figurato diventa un occhio, immortalato mentre allunga lo sguardo in lontananza, verso l’infinito. Ma cosa rappresenta effettivamente? Lo scorcio incantevole di una delle più suggestive città d’arte del Mediterraneo; la visione è parziale, forse incompleta ma molto chiara, perché il segreto che custodisce è particolarmente evidente. My seacret è il luogo dove si incontrano la passione incondizionata per l’arte, le forti emozioni che da essa scaturiscono e l’esperienza culinaria assolutamente esplorativa di Giovanni Gallo, l’executive chef di un ristorante tutto da svelare, oltre che da assaporare. La casualità e le coincidenze hanno sicuramente il loro perché, ma il design, la ricercatezza del dettaglio, la cura degli abbinamenti enogastronomici, la qualità altissima del cibo servito descrivono un nuovo concept culinario ma anche di accoglienza dell’ospite.
“Ho tutti i sintomi dell’essere napoletano” – afferma lo chef Gallo – “Sono molto legato alla mia Terra e alle superstizioni che la animano da sempre; tutto questo fa di me un napoletano verace”. Jett’ o’ sang, è un predessert al cucchiaio, il cui significato richiama l’attenzione su una realtà mistica ben nota, il miracolo di San Gennaro, uno dei misteri della fede più famosi al mondo, riconducibile in senso lato al “sacrificio” a cui ogni giorno è sottoposta la vita di uno chef in cucina, costantemente alle prese con i fornelli solo ed esclusivamente per soddisfare il palato dei commensali più esigenti. Una marmellata di pomodorino rosso, il datterino, dal gusto intenso e prelibato, particolarmente apprezzato dai buongustai doc, viene combinata in modo geniale con la dolcezza vellutata della vaniglia che paradossalmente esalta l’acidità di una bacca rossa maturata al sole, lasciando il giusto spazio ad una nota leggermente amara, quella del timo, con il suo aroma forte e contrastante. Il palato viene, così, preparato ad accogliere la portata finale, il dessert; “la bocca del cliente viene ripulita e motivata all’ultima degustazione, quella tanto attesa”. “Se la cucina è in sé un’arte, una forma di creatività e di espressione soggettiva; allora lo chef è un narratore, colui che racconta un ricordo personale o che riporta alla mente un episodio memorabile della vita del suo cliente” – afferma con un pizzico di orgoglio Giovanni Gallo, che continua – “La mia è una cucina di cuore, fatta di momenti vissuti con grande intensità emotiva ed energia”. Questa è la mia terra, è una tartare esibita con uno stile decisamente insolito: gamberi provenienti da Bacoli portano letteralmente la Campania nel piatto, mentre pezzetti di cipolla fermentata di Montoro e bottoni di crema di bufala casertana adornano con un gusto “provinciale” un piatto di crudo, raffinatissimo, e il tocco profumato dei limoni di Sorrento unito alla delicatezza dell’olio beneventano concludono una vera opera d’arte.
“Nella mia cucina si respira aria di tradizione; senza di essa non ci sarebbe futuro” – sottolinea il patron di My Seacret, che aggiunge – “La modernità del piatto deriva dalla tecnica che utilizzo durante la preparazione, la cottura o anche la sua realizzazione finale”. “La fame del sapere non mi abbandona mai; cucinare significa anche stravolgere, sperimentare è un modo per conquistare e stupire l’ospite; il mio obiettivo è emozionarlo e soddisfare il suo palato”. A mia nonna, è “lo spaghetto rosso che sa di gamberi”, un vortice di pasta aromatizzato con un olio dal sapore di mare e dal colore rosé, diventa il piedistallo di un gambero crudo avvolto da una impanatura a base di pane sbriciolato che inebria del tutto con i profumi della costiera sorrentina. La storia di tre generazioni di pescatori si intreccia con un’esperienza culinaria introspettiva; mentre la semplicità di una famiglia con una lunga tradizione marinara alimenta paradossalmente la genuinità di piatti complessi nella loro unicità incredibilmente autentica. “La passione per una cucina che sa di arte, il sapore di un ottimo cibo, l’intensità di un segreto né troppo nascosto né troppo in vista: è tutto un connubio, perfetto tra gusto ed eleganza”.
My seacret, il mare è il suo segreto
8 Agosto 2020 - 19:32
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