Ufficiale, il femminicio diventa reato: il Parlamento esplode, reazioni dure

25 Novembre 2025 - 19:49

Ufficiale, il femminicio diventa reato: il Parlamento esplode, reazioni dure

La Camera approva all’unanimità il nuovo reato di femminicidio. Lo fa oggi, 25 novembre, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tuttavia, subito dopo il voto, l’immagine di un Parlamento unito si incrina. Infatti, l’accordo politico previsto per la stessa giornata salta bruscamente.

Alla Camera tutto procede spedito con l’ok definitivo. Intanto al Senato dovrebbe arrivare il voto sulla riforma della violenza sessuale basata sul “consenso libero e attuale”. Tuttavia, proprio all’ultimo istante, la maggioranza chiede un supplemento di approfondimento. Di conseguenza l’esame si blocca e il calendario viene rinviato sine die.

La reazione delle opposizioni è immediata. I gruppi parlamentari abbandonano la commissione Giustizia. Nascono accuse incrociate, tensioni e proteste. Così, la giornata che doveva segnare un passo storico si trasforma in un violento scontro politico.

La legge approvata alla Camera, firmata dai ministri Nordio, Piantedosi, Roccella e Casellati, modifica radicalmente il Codice penale. Introduce infatti una fattispecie autonoma, distinta dall’omicidio comune. Inoltre recepisce i principi della Convenzione di Istanbul e della nuova direttiva UE.

La norma punisce con l’ergastolo chi uccide una donna per odio, discriminazione, controllo, possesso, rifiuto di relazione o limitazione della libertà. Inoltre estende la tutela ai maltrattamenti verso persone non conviventi ma legate da rapporti di filiazione. Si amplia così il raggio della protezione familiare.

Arriva anche una nuova aggravante di genere. Pertanto pene più dure colpiscono lesioni, stalking, revenge porn, interruzione di gravidanza senza consenso e violenza sessuale quando l’atto nasce da un movente di dominazione. Contestualmente si rafforzano le misure cautelari.

Gli arresti domiciliari e il carcere diventano la regola nei casi di violenza domestica e di genere. Il divieto di avvicinamento raddoppia da 500 a 1000 metri. Inoltre si introducono tutele più solide per gli orfani di femminicidio, con patrocinio gratuito e provvisionale immediata. Le famiglie riceveranno comunicazioni obbligatorie su scarcerazioni e fughe.

Infine, arrivano formazione annuale obbligatoria per magistrati e operatori sanitari e nuove garanzie contro la vittimizzazione secondaria. Il giudice dovrà impedire domande lesive della dignità della vittima. Ogni anno il Ministro della Giustizia presenterà una relazione al Parlamento, rendendo il sistema più trasparente e monitorato.

Fonte: Fanpage