Uccisi 2 membri dell’ambasciata israeliana a Washington, Trump: “è antisemitismo”

22 Maggio 2025 - 9:44

Uccisi 2 membri dell’ambasciata israeliana a Washington, Trump: “è antisemitismo”

Nella tarda serata di ieri, a Washington, due dipendenti dell’ambasciata israeliana sono stati uccisi di fronte al museo ebraico. L’artefice sarebbe un uomo armato che ha urlato “Palestina libera”, il quale, dopo aver sparato, si sarebbe rifugiato nel Capital Jewish Museum, dove poi è stato arrestato.

“Riteniamo che ad aprire il fuoco sia stato un unico sospetto che è ora in arresto”, queste le dichiarazioni alla stampa  della capa della polizia di Washington, Pamela Smith.

Il Presidente Trump non avrebbe perso tempo a replicare:

“Queste orribili uccisioni a DC, basate ovviamente sull’antisemitismo, devono finire, ora. L’odio e il radicalismo non hanno spazio negli Stati Uniti”. 

Stando a quanto riportato su X da Danny Danon, ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, sembra che al museo si stesse svolgendo un evento quando è stato aperto il fuoco. L’ambasciatore ha poi definito la sparatoria un “atto depravato di terrorismo antisemita, per poi aggiungere:

“Fare dal male alla comunità ebraica significa oltrepassare una linea rossa. Siamo fiduciosi che le autorità statunitensi intraprenderanno azioni forti contro il responsabile di questo atto criminale. Israele continuerà ad agire con determinazione per proteggere i propri cittadini e rappresentanti, ovunque nel mondo”.

“Sono sconvolto dalle scene di Washington DC. Questo è un atto spregevole di odio, di antisemitismo, che ha causato la morte di due giovani dipendenti dell’ambasciata israeliana”:

Queste le parole aggiunte dal presidente israeliano Isaac Herzog su X.

“I nostri cuori sono con i cari delle vittime e le nostre preghiere immediate sono rivolte ai feriti. Invio il mio pieno sostegno all’Ambasciatore e a tutto il personale dell’ambasciata. Siamo al fianco della comunità ebraica a Washington DC e in tutti gli Stati Uniti. America e Israele saranno uniti in difesa del nostro popolo e dei nostri valori comuni. Il terrore e l’odio non ci spezzeranno”.

L’uomo finito in manette è Elias Rodriguez, di Chicago. Successivamente è arrivato il comunicato stampa dell’ufficio di Washington dell’Fbi che ha assicurato i cittadini dicendo che “non c’è alcuna minaccia in corso per la sicurezza pubblica”.

Fonte: il Giornale

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