Dalle carte della Corte Federale di Losanna emergono dettagli inquietanti sul delitto di Kristina Joksimovic, 38 anni, uccisa a febbraio dal marito. I giudici hanno negato la scarcerazione all’uomo, non credendo alla sua versione. Joksimovic è stata strangolata, fatta a pezzi con seghetto e cesoie, poi messa in un frullatore a immersione industriale. Infine, è stata sciolta in una sostanza chimica. La donna, finalista al concorso di bellezza nazionale nel 2008, era madre di due figlie avute con il suo assassino. Il marito è stato arrestato il giorno dopo il ritrovamento del corpo nella loro casa a Binningen, vicino a Basilea.
Inizialmente, l’uomo ha raccontato di averla trovata morta in casa e di aver smembrato il corpo in preda al panico. Poi ha ritrattato, ammettendo l’omicidio e sostenendo che si trattava di legittima difesa, poiché la moglie lo avrebbe minacciato con un coltello. Tuttavia, il rapporto del medico-forense smentisce la sua versione dei fatti. La Corte federale di Losanna non gli ha creduto e ha respinto la richiesta di rilascio avanzata dai suoi legali.
Negli ultimi anni, Kristina Joksimovic aveva deciso di allontanarsi dalle passerelle per diventare coach di indossatrici. La coppia era sposata dal 2017. Nonostante le apparenze di una famiglia felice sui social, i due coniugi avevano problemi da tempo. Pare che la donna volesse separarsi da lui. Dalle indagini è emerso che l’uomo era già stato violento in passato. Diverse volte la polizia è intervenuta per i litigi in casa, ma la moglie non lo aveva mai querelato.
Secondo la Procura, il 41enne presenta tratti sadico-sociopatici e una predisposizione criminale notevolmente alta. Per gli investigatori, le sue azioni sono state pianificate e sistematiche.
fonte tgcom24
