Il ciclismo belga piange la morte di Tuur Hancke, scomparso improvvisamente il 25 novembre, giorno del suo diciannovesimo compleanno.
La notizia è stata confermata dalla sua ex squadra, la Gaverzicht-BE Okay-Van Mossel, che lo aveva visto crescere dal 2022. Hancke aveva annunciato il suo ritiro dalle competizioni a settembre, per concentrarsi su difficoltà personali. Il team ha scritto sui social: “Con grande tristezza, apprendiamo della morte di Tuur. Era un ragazzo rispettoso e sorridente, amato da tutti. Non avremo più il tempo di creare nuovi ricordi insieme. Ci stringiamo alla sua famiglia e ai suoi amici”.
Il giovane ciclista, considerato una promessa del ciclismo belga, aveva iniziato a correre tra gli juniores con buoni risultati. Il 2024 sarebbe stato il suo anno d’esordio tra gli Under 23, ma il suo ritiro forzato ha segnato la fine prematura di una carriera che sembrava destinata a brillare.
Il direttore sportivo della sua ex squadra, Arne Houtekier, ha commentato: “Tuur aveva capito che sarebbe stato difficile proseguire nel ciclismo a livello professionistico, soprattutto combinando gli studi e l’intensità degli allenamenti”. Il giovane, infatti, aveva cominciato gli studi superiori due anni fa, ma le pressioni erano diventate troppo forti.
La causa della sua morte non è ancora stata ufficialmente confermata. La comunità ciclistica, profondamente scossa, è in attesa di chiarimenti. Ma intanto il ricordo di Tuur Hancke rimarrà vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto, un ragazzo che aveva tutta la vita davanti, ma che è stato tragicamente strappato via troppo presto.
A cura di Martina Mennella
Fonte: La Repubblica