“Tumore inoperabile, ti restano 3 mesi di vita”. Ma L’uomo è salvo grazie alla forza della moglie

11 Marzo 2019 - 18:43

“Tumore inoperabile, ti restano 3 mesi di vita”. Ma L’uomo è salvo grazie alla forza della moglie

“Il suo tumore al fegato è inoperabile”. Sono le parole che Flavio Angelinetta è stato costretto a sentirsi pronunciate dai medici di Milano. Per i dottori, l’operaio residente a Dongo, sul lago di Como, aveva appena tre mesi di vita. Da allora di mesi ne son trascorsi nove e Flavio è ancora vivo. Grazie alla sua forza d’anima, alla voglia di combattere e soprattutto alla caparbietà della moglie e all’eccellenza dell‘ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine. «Pensi che abbiamo conosciuto il professor Risaliti grazie a un filmato di You Tube – racconta Adria, la moglie –. Dopo quello che ci era stato detto all’Istituto nazionale tumori di Milano e poi anche alla clinica Humanitas di Rozzano, ho cominciato a scandagliare il web. Non potevo e non volevo credere che non ci fosse davvero più niente da fare. Mi definirono una ‘spregiudicata’, affermando che non sapevo a cosa andavo incontro».

L’operazione

Il professor Risaliti ha adottato una terapia a tappe. Nella prima fase, si è lavorato alla riduzione della carica tumorale, procedendo da una parte all’asportazione di metà fegato, e con esso del “bubbone”, e di un altro pezzo a destra, e, dall’altra, con la termoablazione dei noduli tumorali presenti nel fegato residuo. Una tecnica combinata, quindi, per la cui realizzazione è stato chiamato in sala operatoria il direttore della Radiologia interventistica, dottor Massimo Sponza. Lo stesso che, qualche settimana dopo, ha eseguito un drenaggio esterno della bile, a seguito del danno permanente per necrosi coagulativa allo scarico biliare, che era stato determinato dalle estese manovre di termoablazione. Dimesso l’8 settembre, Flavio è tornato a casa con la patente di “trapiantabilità”.

fonte: fanpage