Il presidente statunitense Donald Trump ha inviato una lettera a Isaac Herzog, presidente israeliano, chiedendogli di concedere la grazia al premier Benjamin Netanyahu, affermando che le accuse di corruzione nei suoi confronti sono ingiustificate.
Dopo circa un mese dall’applicazione formale del cessate il fuoco, promosso proprio dagli USA, tra Israele e Hamas, nonostante ulteriori e ripetuti attacchi da parte dell’esercito israeliano sulla striscia di Gaza, Donald Trump torna a prestare la sua attenzione al Medio Oriente. Nella sua lettera, scrive:
“Con la presente vi invito a concedere la piena grazia a Benjamin Netanyahu, che è stato un Primo Ministro di guerra risoluto e determinato e che ora sta guidando Israele verso un periodo di pace, che comprende anche la mia continua collaborazione con importanti leader mediorientali per includere molti altri Paesi nei rivoluzionari Accordi di Abramo. Ora che abbiamo raggiunto questi successi senza precedenti e stiamo mantenendo Hamas sotto controllo, è giunto il momento di permettere a Bibi di unire Israele concedendogli la grazia e ponendo fine, una volta per tutte, a quella guerra giudiziaria.“.
Una richiesta analoga era già stata fatta da Trump un mese fa, quando aveva preso la parola alla Knesset, il parlamento israeliano, lodando l’operato di Benjamin Netanyahu.
La risposta di Isaac Herzog è stata:
“Il Presidente nutre un profondo rispetto per il Presidente Trump ed esprime ripetutamente la sua gratitudine per il costante sostegno di Trump a Israele e per il suo straordinario contributo al ritorno degli ostaggi, alla ridefinizione del Medio Oriente e di Gaza, e alla salvaguardia della sicurezza di Israele. Fermo restando quanto sopra, come il Presidente ha chiarito in più occasioni, chiunque intenda richiedere la grazia deve presentare una domanda formale in conformità con le procedure stabilite”.
Nei confronti di Benjamin Netanyahu, nel novembre 2024, la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Fonte: AlJazeera