In provincia di Rovigo nelle acque del canale Adigetto sono state ritrovate diverse parti di corpo umano. In precedenza una gamba era stata scoperta in una chiusa, a Villanova del Ghebbo.
A pochi chilometri di distanza, sotto un ponte a Lendinara, dentro un sacco dell’immondizia sono stati trovati il tronco e la testa di un uomo. I carabinieri sono quindi tornati a
Villanova, dove in un sacco c’erano le braccia. In seguito a questi ritrovamenti la procura di Rovigo ha aperto un fascicolo per omicidio, e disposto gli esami per risalire
all’identità della vittima. L’agghiacciante scoperta è avvenuta in due tempi. Il primo ritrovamento è avvenuto in mattinata nel territorio di Villanova del Ghebbo, nei pressi di
una chiusa che blocca l’acqua del canale che si stacca dall’Adige e viene usato per l’irrigazione. I tecnici del Consorzio di bonifica Adige Po vi hanno scoperto una gamba sinistra,
di una persona di carnagione bianca. E’ così scattato l’allarme ai carabinieri, che sono giunti sul posto assieme al medico legale, per una prima ricognizione sul reperto.
L’arto era in condizioni tali da non ritenere che fosse rimasto in acqua da molto tempo. A questo punto i militari hanno proseguito le perlustrazioni lungo l’Adigetto, e così nelle ore
successive sono arrivate le altre scoperte. A pochi chilometri di distanza, sotto un ponte a Lendinara, è emerso un sacco nero dell’immondizia. Al suo interno
c’erano il tronco e la testa di un uomo. I carabinieri sono quindi tornati poco più tardi a Villanova, dove in un altro sacco da rifiuti sono state trovate le due braccia. Per la ricostruzione del
corpo manca soltanto la seconda gamba. In seguito a questi ritrovamenti la procura di Rovigo ha aperto un fascicolo per omicidio e ha disposto gli esami autoptici sui resti
per risalire all’identità della vittima che finora non è stata mai accertata. La vicenda fa tornare alla mente un simile macabro ritrovamento di un cadavere senza testa di una giovane
donna, di cui erano stati trovati anche i vestiti. Era stato ritrovato tutto in un borsone nero sulla sponda del Po a Occhiobello (Rovigo).